Avezzano, morto nella Cartiera Burgo: oggi l’addio a Marco
I funerali del 43enne lunedì alle 11 nella chiesa di San Giovanni. La Cisl sulla sicurezza: «Più cultura della prevenzione»
AVEZZANO. Verranno celebrati questa mattina alle 11, nella chiesa di San Giovanni ad Avezzano, i funerali di Marco Di Donato. Da ieri, invece, è aperta la camera ardente nell’obitorio dell’ospedale per tutti coloro che vogliono porgere un ultimo saluto al 43enne morto in un incidente sul lavoro.
La tragedia è avvenuta giovedì pomeriggio all’interno della Cartiera Burgo e l’uomo è deceduto poco dopo in ospedale. Di Donato, per cause da chiarire, è stato travolto da un muletto guidato da un collega. I due stavano eseguendo interventi per la riconversione dello stabilimento. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e due persone sono iscritte nel registro degli indagati. Ieri è stata eseguita l’autopsia dal medico legale Simona Ricci come da disposizione del pm Lara Seccacini. La famiglia Di Donato è assistita dagli avvocati Franco Colucci e Dorangela Di Stefano. Domani era prevista la ripresa dell’attività alla Burgo, ma presumibilmente l’azienda autorizzerà un’altra giornata di stop per consentire agli operai di partecipare alla cerimonia funebre.
La tragedia ha spinto la Cisl a un intervento in nome della sicurezza. «Non si può morire di lavoro», evidenziano i sindacalisti Leo Malandra (Fistel Cisl Abruzzo Molise) e Lucio Petrongolo (Cisl Abruzzo Molise) nell’esprimere «vicinanza e cordoglio alla famiglia del lavoratore».
«La salute e il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono cruciali per la vita delle persone e centrale per l’azione sindacale», continuano i segretari Malandra e Petrongolo, «in questa vicenda c’è bisogno di aprire una riflessione su cosa non sta funzionando. Non possiamo permetterci di lasciare sul campo altre vite, mariti e padri, che perdono la loro vita o subiscono gravi lesioni per portare a casa una retribuzione che permetta alle loro famiglie di vivere una vita dignitosa. La mortalità e gli infortuni sui luoghi di lavoro sono un’emergenza in Abruzzo e in Italia. C’è bisogno di una piena attuazione del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro per favorire una vera e propria cultura di prevenzione, investimenti e formazione sulla sicurezza che metta al centro la persona. Anche le istituzioni, insieme alle imprese», concludono i rappresentanti della Cisl, «devono assumersi le proprie responsabilità per il ruolo di vigilanza, di controllo, di prevenzione».
Marco Di Donato lascia i genitori Tonino e Teresa, la sorella Roberta e la compagna Pina D’Alessandro. (r.rs.)