Incendio sul Morrone, l'allarme dei pediatri: «Il fumo sta inquinando l’aria»
Divampano le polemiche. La senatrice Pelino: «Interventi tardivi». I Canadair salvano dalle fiamme l’eremo di San Pietro. Il sindaco Casini: «Lo Stato deve fare di più o riconsegno la fascia»
SULMONA. L’allarme inquinamento c’è, eccome. La cappa di fumo che da giorni investe Sulmona e tutta la Valle Peligna suscita preoccupazione tra i medici, tanto da spingerli a chiedere all’Asl e al sindaco di Sulmona Annamaria Casini «di conoscere dettagliatamente gli indirizzi attuali e futuri per la tutela della salute pubblica a breve e a lungo termine». La richiesta arriva dopo aver rilevato negli ultimi giorni casi di pazienti con problemi, non solo alle vie respiratorie. «Inquinamento che a lungo termine potrebbe creare ancora più problemi per il persistere del benzene, di polveri fini e ultrattivi» che, pur non essendo normate, risultano, sempre secondo i medici, «le più tossiche dai dati della letteratura internazionale».
Tra i firmatari del documento i medici pediatri, i medici di famiglia di Sulmona e i componenti della Commissione patologia ambientale dell’Ordine dei medici della provincia dell’Aquila.
E mentre le fiamme da sette giorni continuano a flagellare la montagna, divampano le polemiche sulla gestione degli interventi. Ieri mattina una quarantina di volontari ha dovuto attendere per quasi due ore (dalle 6), davanti alla sede del Coc di Sulmona, l’arrivo del funzionario dei vigili del fuoco per avere indicazioni su come e quando raggiungere il fronte delle fiamme. Situazione che ha spinto il coordinamento a rivedere i piani e a limitare drasticamente il ricorso ai volontari. Polemiche arrivano anche da Franco Iezzi, presidente del Parco della Majella che lamenta di essere tenuto «sistematicamente fuori da ogni tavolo in un momento in cui le fiamme stanno distruggendo flora, fauna e l’ecosistema delle nostre montagne». La senatrice Paola Pelino punta il dito contro il governo regionale annunciando che chiederà un sopralluogo in Abruzzo della Commissione ambiente del Senato. Secondo l’esponente di Forza Italia «i danni si sarebbero potuti tranquillamente evitare con interventi più efficaci e meno tardivi. A nulla serve ora annunciare provvedimenti su un rimboschimento che non potrà avvenire prima di cinque anni. Qualcuno che ha precise responsabilità» conclude la Pelino «tenta di trovare impossibili soluzioni a problemi che lui stesso, per evidente incapacità, ha creato».
Intanto, sul fronte del fuoco la situazione si sta facendo più preoccupante sulla montagna che sovrasta Pacentro. E le fiamme sono arrivate a lambire, in località Vicenne, l’eremo di San Pietro (o anche di Santa Croce) a 1.379 metri di quota. Il fuoco ha aggredito la pineta sottostante e i volontari che vengono bloccati a valle dai vigili del fuoco protestano: «Le fiamme vanno bloccate a terra, ci vogliono duecento persone per spegnere questo incendio, e noi siamo qualificati. Noi siamo nati in questo posto, ci teniamo più di tutti a salvarlo dalle fiamme». «Sono arrabbiata e preoccupata, chiedo allo Stato di fare di più per questo territorio, già martoriato», la denuncia del sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Un’ordinanza vieta a cittadini non accreditati o non appartenenti a organizzazioni di Protezione civile Aib di accedere sul Morrone. Ieri sera anche il presidente della Regione Luciano D’Alfonso è tornato a Sulmona. Oggi verranno attivate 11 squadre miste (composte da due vigili del fuoco, 4 militari e 4 volontari) e saranno attivi quattro mezzi aerei (3 Canadair e un elicottero). «In totale saranno sul posto 110 uomini, più mezzi logistici», riferisce il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Domenico De Bartolomeo.
Rabbia e impotenza del sindaco: «Riconsegno la fascia». Il sindaco Casini questa mattina è tornata a richiedere un intervento più massiccio da parte dello Stato con un maggior numero di mezzi aerei, arrivando a minacciare la riconsegna della fascia tricolore: «Sono arrabbiata e preoccupata, chiedo allo Stato di fare di più per questo territorio, già martoriato. È da domenica scorsa che gridiamo attraverso tutti i canali possibili a tutte le istituzioni la impellente necessità di incrementare mezzi aerei per spegnere al più presto il vasto incendio senza precedenti che sta distruggendo il nostro Morrone da cinque giorni. Lo Stato deve fare di più. Se non ci sarà un intervento importante sarò disposta anche a riconsegnare la fascia. È un grido di dolore. Per la mia gente, per la mia città».