L'Aquila: crollo dei balconi, ministro prosciolto e nessun colpevole
Manfredi esce dal processo per disastro e crollo colposo nelle abitazioni del Progetto Case del terremoto 2009. Escono anche gli altri imputati
L'AQUILA. Nessun colpevole per i balconi crollati al Progetto Case di Preturo le abitazioni costruite per alloggiare i terremotati del 2009. Cala la prescrizione sul procedimento con 28 imputati, che dopo 6 anni dai fatti (tra notifiche sbagliate, rinvii, Covid e altre vicende) finisce con una sentenza di non luogo a procedere per tutti per prescrizione – compreso il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, imputato nelle vesti di componente della commissione di collaudo – e per non aver commesso il fatto riguardo alla posizione di un assessore comunale, una ex dirigente e altri funzionari comunali. Per quest’ultimi, tutti aquilani (Mario Corridore, Marco Balassone, Carlo Cafaggi, Enrica De Paulis, l’assessore Vittorio Fabrizi e Mario Di Gregorio) il capo d’imputazione è stato poi riqualificato (da crollo colposo a rovina di edifici) e il non luogo a procedere è stato dichiarato «per non aver commesso il fatto».
Manfredi, ministro della Ricerca e dell'Università è stato prosciolto dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale dell'Aquila dall'accusa di disastro e crollo colposo.
Il coinvolgimento di Manfredi (difeso dall'avvocato Vincenzo Maiello) nell'indagine realizzata dalla Procura aquilana era legato alla sua partecipazione ad una commissione di collaudo per le opere del dopo terremoto del 2009; collaudo che aveva riguardato le palazzine residenziali, in una delle quali, in via Volonté, c'era stato il crollo di alcune parti, senza però conseguenze per persone. Anche altri imputati sono stati prosciolti.