L'AQUILA

Orsi morti, il Cai pronto a costituirsi parte civile

La sezione del Club alpino "Coppo dell'Orso-Vallelonga" chiede l'individuazione dei responsabili: "Un fallimento per tutti". Recintata la vasca, indagini contro ignoti. Interviene il presidente del Pnalm

AVEZZANO. «I responsabili dell'ultimo scempio devono essere individuati e perseguiti nei termini di legge, mentre la sezione del Club alpino italiano (Cai) "Coppo dell'Orso-Vallelonga" - che tra i suoi scopi statutari ha quello della difesa dell'ambiente montano -, valuta l'ipotesi di costituirsi parte civile, in un eventuale procedimento giudiziario». Lo hanno deliberato gli associati della sezione Cai "Coppo dell'Orso-Vallelonga" nell'ultima assemblea convocata per discutere della recente morte dei tre orsi in località "Le Fossette", nel comune di Villavallelonga (L'Aquila), nella zona esterna del parco.

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La decisione è stata resa nota attraverso la diffusione di un comunicato a firma del presidente, Angelo Michele Morisi. «Se la morte di due orsi, nel 2012, nella cisterna maledetta, nel versante sud di Monte Breccioso, in località "Le Fossette", nel comune di Villavallelonga, nella Zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, poteva essere considerato un campanello d'allarme - si legge nel comunicato - la morte di altri tre orsi nella medesima cisterna, qualche giorno fa, rappresenta un atto d'accusa nei confronti di tutti coloro che avrebbero dovuto mettere riparo a quella situazione e che non lo hanno fatto; si è trattato di un fallimento per tutti. La sezione Cai di Coppo dell'Orso-Vallelonga - si specifica nel comunicato - ritiene non più tollerabile vanificare circa un secolo di lavoro e di lotte per la tutela di questa fondamentale specie di plantigrado, che costituisce il simbolo stesso dell'area protetta e dell'intero Abruzzo, con contemporanee disattenzioni, inefficienze e mancate risposte operative a criticità anche di non difficile soluzione».

VASCA RECINTATA. Intanto uomini del Parco e alcuni volontari hanno raggiunto la zona a dorso di mulo per eseguire lavori e mettere in sicurezza la vasca. L’impianto, profondo tre metri (al momento dell’incidente c’era circa un metro e mezzo d’acqua piovana), è stato svuotato, questo per avere la sicurezza che all’interno non vi fossero altri animali morti. Attorno alla vasca, realizzata abusivamente negli anni Sessanta, è stata realizzata una recinzione elettrificata, alimentata da un pannello solare.

LE INDAGINI. Carabinieri forestali di Collelongo hanno ascoltato gli eredi Sipari e alcuni pastori di Balsorano che in passato hanno utilizzato la vasca dove sono morti cinque orsi in otto anni (gli ultimi tre la scorsa settimana). I Sipari sono proprietari di una particella, quella dove si trova l’impianto, su complessivi 660 ettari di terreno. Nei prossimi giorni il sostituto procuratore di Avezzano, Elisabetta Labanti, conferirà ufficialmente l’incarico per le indagini. Al momento resta contro ignoti l’inchiesta aperta per accertare eventuali responsabilità o negligenze su quanto accaduto in località “Le fossette” di Villavallelonga. Le prime analisi eseguite sulle carcasse della femmina di orso e dei suoi due cuccioli confermano l’ipotesi dell’annegamento, conseguenza forse dell’ipotermia. Entro 30 giorni arriveranno i risultati delle analisi tossicologiche.

 

IL PRESIDENTE DEL PNALM. Investito dalle polemiche, il presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara, torna sul caso. «Sentiamo la responsabilità di quanto accaduto nella misura in cui siamo consapevoli di non riuscire a fare mai abbastanza per la tutela dell’orso», afferma, «e come tutti, anche noi ci siamo chiesti se si poteva fare di più. Ma la logica non può essere questa, perché non siamo in grado di intervenire in tutte le falle del sistema. Nella Zona di protezione esterna, dove ricordo si trova questa vasca, facciamo già tanto, nonostante non abbiamo gli stessi poteri che ci sono nel Parco. Qualcuno ha detto che siamo pallidi burocrati? Ricordo che stiamo ancora pagando i debiti di vecchie gestioni e, ricordo, che nel 2012 il Parco ringraziò pubblicamente i proprietari della vasca per i lavori fatti, anche se era chiaro che sarebbero stati insufficienti».