Studentato, alloggi ancora chiusi E la mensa apre alla Campomizzi

Non ancora pubblicato il bando per i nuovi posti letto a Cansatessa, i fuori sede restano nell’incertezza Risolto il problema dei pasti: il ministero concede la caserma almeno fino alla fine del mese di ottobre
L’AQUILA. L’anno accademico è al via, ma l’Azienda per il diritto agli studi universitari provinciale non ha ancora reso pubblico il bando per l’assegnazione degli alloggi convenzionati, rendendo più difficile del previsto per molti studenti stabilirsi all’Aquila per l’inizio delle lezioni del primo ottobre. E costringendo alcuni ragazzi a scegliere un’altra città.
IL NUOVO STUDENTATO
Il 7 giugno scorso proprio l’Adsu aveva annunciato che la nuova “cittadella universitaria” sarebbe stata pronta entro l’inizio dell’anno accademico 2023/24. Si tratta di una delle palazzine del complesso “il Moro” di proprietà dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) sito in via Antica Arischia, tra Pettino e Cansatessa, in affitto all’Adsu per i prossimi quattro anni. Ci saranno 100 posti letto, suddivisi in appartamenti da cinque, tutti dotati di due servizi. L’edificio avrà anche un’aula studio di 120 mq con ambienti per l’aggregazione. Tuttavia del concorso per l’assegnazione degli appartamenti non si vede ancora neanche l’ombra.
L’INCERTEZZA E LE RASSICURAZIONI
«Questa incertezza va a scapito degli studenti che già si trovano in difficoltà per questioni economiche», spiega il coordinatore dell’Unione degli universitari dell’Aquila (UduAq), Giacomo Piccolo. «Considerando che la convenzione tra Ater e Adsu è stata stipulata già qualche mese fa e che i lavori per l’adeguamento erano già in corso d’opera a giugno, ci chiediamo come è possibile che non sia ancora uscito il bando di assegnazione dei posti letto. Oltre agli eventuali problemi che si presenteranno per gli studenti che dovranno seguire le lezioni nelle sedi del centro», aggiunge spiega il rappresentate dell’Udu, «cento posti letto non sono neanche vicini ad essere sufficienti. Nella Campomizzi ne avevamo 360 più cinque per gli studenti con disabilità, e comunque ci stavamo stretti». Il ritardo nella pubblicazione del bando per il servizio alloggi per gli universitari non sarebbe l’unico tassello mancante. «Alcuni studenti devono ancora ricevere la propria borsa di studio per l’anno accademico 2022/23. Fin troppi studenti si vedono negare il proprio diritto allo studio».
Dal canto suo, l’Adsu fa sapere che si sta muovendo. “La cittadella sarà pronta dal primo di ottobre», dice la presidente Eliana Morgante, «stiamo provvedendo all’arredo, tra domani e dopodomani sarà riconsegnata la sede». L’ente, inoltre, ha già stipulato una convenzione con il Comune dell’Aquila, la fondazione Campus e le suore Pie Filippini per realizzare un piano di residenzialità diffusa, includendo le zone del centro storico. «Essendoci stata una notevole domanda, ci siamo attivati per dar vita al progetto di residenzialità diffusa che sia a beneficio dell’università e degli studenti», spiega Morgante. «In ogni caso, la nostra operazione più grande rimane la realizzazione della cittadella in via Antica Arischia, i cui posti letto avranno la precedenza nelle assegnazioni e ovviamente faremo il possibile per coniugare le esigenze logistiche degli studenti con la disponibilità delle residenze. L’ingegnere dell’Adsu Michele Suriani sta già lavorando con l’azienda per la mobilità aquilana (Ama) per adeguare la rete dei trasporti pubblici agli orari delle lezioni universitarie».
GIà RIAPERTA LA MENSA
Nel frattempo, almeno uno dei servizi erogati dall’Adsu è già tornato a funzionare a pieno regime, quello della mensa. Il servizio ha infatti riaperto ieri nella vecchia sede della caserma Campomizzi, dove dovrebbe rimanere fper qualche settimana grazie alla concessione del ministero della Difesa. Entro gli inizi di novembre, secondo Morgante, si sposterà nella nuova sede, ora in corso di completamento, in via dell’Arcivescovado, dove già risiedono alcuni uffici dell’Univaq.
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