L'INCHIESTA A PESCARA
Appalto Asl, la psicologa conferma ai pm: "Il viaggio a Roma per portare soldi a Fratelli d'Italia"
La Dolce interrogata di nuovo per tre ore e mezza in Procura fornisce ulteriori particolari: "Denaro consegnato da Trotta a un funzionario del partito" . Riferimenti anche al dg della Asl Ciamponi che intanto revoca la gara d'appalto da 11 milioni
PESCARA. "I soldi erano per il partito, non per Trotta. Almeno questo è quello che lui mi ha sempre detto". Per oltre tre ore, Luigia Dolce, l’ex coordinatrice della cooperativa La Rondine di Lanciano, finita nell'inchiesta sull’appalto Asl milionario truccato e ora annullato, ha parlato in Procura davanti ai magistrati Anna Benigni e Luca Sciarretta.
La psicologa (agli arresti domiciliari) avrebbe fornito una lettura precisa della vicenda, legando a doppio filo la gara truccata con le ambizioni politiche del dirigente Asl Sabatino Trotta (suicida in carcere a Vasto) che avrebbe pilotato quell’appalto per drenare denaro (e voti) dalla cooperativa. Denaro che, secondo la Dolce, l'ex primario avrebbe portato a Roma e consegnato a un funzionario del partito di Fratelli d'Italia nelle cui fila il primario si candidava alle elezioni regionali.
Dolce avrebbe fornito ulteriori precisazioni anche temporali su Vincenzo Ciamponi, l’attuale direttore generale della Asl indagato per corruzione nello stesso procedimento.
E Ciamponi, proprio alla vigilia dell'interrogatorio della Dolce, ha revocato l’appalto da 11 milioni di euro vinto dalla cooperativa sotto inchiesta: 10 giorni fa era stata la nuova gestione della stessa cooperativa a richiederlo. (m.c.)
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