inchiesta earthquake
Bussi, tangenti sul contratto per costruire la beauty farm
Ricostruzione terremoto 2009: la Forestale sequestra il contratto di Melchiorre e un appunto con l’indicazione del 5%
PESCARA. Il contratto delle tangenti al 5% è lungo 4 pagine, si compone di 6 articoli e «per quanto non espressamente previsto si rimanda al Codice civile». Secondo la forestale e la procura, è un documento decisivo dell’inchiesta Earthquake perché il prezzo della corruzione dell’architetto Angelo Melchiorre, 61 anni di Bussi, a capo dell’Ufficio per la ricostruzione numero 5, sarebbe messo nero su bianco. Melchiorre è uno dei 7 arrestati ai domiciliari per gli appalti del dopo terremoto 2009 a Bussi: gli altri sono un altro pubblico ufficiale, Antonio D’Angelo, 58 anni di Pratola Peligna, responsabile unico del procedimento della gara d’appalto per la scuola Clemente di Bugnara, l’ex colonnello dell’Esercito Giampiero Piccotti, 80 anni di Perugia, cofondatore del Consorzio Ges.com, gli imprenditori Stefano Roscini, 49 anni di Assisi, e Angelo Riccardini, 55 anni di Gubbio, i tecnici Emilio Di Carlo, 54 anni di Bussi, e Marino Scancella, 65 anni di Bussi. È lungo l’elenco dei presunti reati: associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere. Altri 4 indagati. Nell’inchiesta sono indagati altri 4 tecnici: Franco Colella, 64 anni di Popoli, Marino Giangiulio, 57 anni di Bussi, Franco Di Carlo, 51 anni di Bussi, e Roberto Di Tommaso, 65 anni di Bussi.
Tangenti legalizzate. Oltre a Melchiorre, l’altra parte che compare sulla scrittura privata è proprio il Consorzio Ges.com che a Bussi è quasi un asso pigliatutto con 29 appalti vinti su 39 e un obiettivo dichiarato nelle intercettazioni telefoniche: prendersi anche L’Aquila. Secondo il contratto, Melchiorre «dispone di comprovata e consolidata esperienza» nelle procedure e nei lavori della ricostruzione: il «consulente» ideale per la Ges.com. Ecco perché l’ex militare Piccotti non vuole farselo scappare e, sul contratto, fa scrivere che la collaborazione va avanti già dal 2009, stesso anno del terremoto: «L’affidamento delle prestazioni dalla società e dal consorzio al consulente è stata avviata sin dal 2009, vista la stima reciproca e la fattiva e leale collaborazione fra le parti, fin dal primo giorno». Un accordo a lungo termine: una clausola dice che la scrittura privata sarà valida fino al 31 dicembre 2022 «e sarà tacitamente rinnovata per ulteriori tre anni».
Soldi. Quanto ai soldi, si dice che «la società o il consorzio corrisponderanno al consulente un compenso per i servizi prestati per l’aliquota 4,5%», un numero che, per gli inquirenti, è stato poi ritoccato al rialzo fino al 5%, «da applicarsi sull’ammontare dei lavori effettivamente finanziati con contributo terremoto».
Appunto. Ma, durante le perquisizioni, la forestale ha trovato anche un appunto privato di Melchiorre: un foglio con una serie di numeri scritti a penna, la parola «futuro» accanto al totale degli appalti e poi altre cifre che rappresentano sempre il 5% del precedente totale. Secondo l’ordinanza degli arresti, quei numeri sono «la complessiva somma promessa per l'esercizio illecito della propria attività pubblicistica e per il versamento della sua funzione di controllo all’esclusivo servizio degli associati Ges.com». La tangente del 5%: 900 mila euro su 18 milioni; 650 mila euro su 13 milioni; 300 mila su 6 milioni di euro.
Sogno beauty farm. Negli atti giudiziari, si parla anche di un «presumibile utilizzo delle somme ricevute»: Melchiorre avrebbe voluto realizzare, con l’appoggio di due imprenditori arrestati, Roscini e Riccardini, e insieme a una società con sede negli Emirati Arabi, «un centro termale, beauty farm e stabilimento di produzione di acqua minerale». Un «cospicuo investimento» secondo gli inquirenti che emerge da uno scambio di mail tra gli arrestati: la società, non ancora costituita, avrebbe dovuto avere un capitale di 40 milioni di euro.
Commercialista testimone. Ascoltato come testimone dalla forestale, il commercialista della Ges.com parla del contratto di Melchiorre: «La motivazione per cui dovevo definire il contratto era riferita soprattutto alla modalità di retribuzione di Melchiorre per le prestazioni che aveva svolto e stava svolgendo in favore della Ges.com, relative alle acquisizioni delle commesse dei lavori in Abruzzo, soprattutto a Bussi e Bugnara. Ebbi disposizioni dirette da Piccotti si suggerire la definizione di una forma societaria da intestare alla figlia di Melchiorre dove far confluire i proventi delle consulenze fornite da Angelo Melchiorre alla Ges.com per l’acquisizione delle commesse delle ricostruzioni».
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