Conoscere se stessi attraverso la scrittura
Nuove opportunità di lavoro con i corsi di grafologia
PESCARA. Conoscere se stessi attraverso la scrittura. Intelligenza, carattere, personalità di ognuno di noi sono racchiusi nella combinazione di segni che imprimiamo a mano sulle pagine bianche. Ogni tratto grafologico racconta chi siamo e come ci relazioniamo col prossimo. Ci dice se siamo veri, sinceri o falsi. Lo studio della grafologia, della scrittura come rivelatrice del carattere e dello stato d'animo di una persona, per molti pescaresi, non è solo passione e curiosità. Ma anche una opportunità di lavoro aperta a tutti. Un mestiere a cui, soprattutto i giovani, possono avvicinarsi per mettere le basi di scelte lavorative future.
I "consulenti grafologi", questo il titolo che si acquista dopo un regolare corso di studi triennale (costo 900 euro l'anno) possono essere impiegati nei settori più svariati, da quelli scolastici, artistici, ai notarili e giudiziari. I grafologi forensi sono molto richiesti nei Tribunali. Il compito di questi professionisti è individuare l'autenticità di un documento, di dimostrarne o attribuirne la paternità contestata, di interpretarne l'intento simulatorio, la falsità o la veridicità di una lettera, testamento, atto notarile, scritture private, atti pubblici, eseguire perizie su firme o opere d'arte. Imparare i segreti di questo affascinante universo è possibile grazie alla Scuola di Grafologia Patavina, sorta a Pescara cinque anni fa (ma fondata a Padova nel 1999) e diretta dalla padovana Silva Bertuzzo, in collaborazione con i docenti Maurizio Biondi, grafologo forense al Tribunale di Pescara, insegnante di Storia della grafologia; Olga Trisi, decana dei grafologi forensi, Luciano Massi, Marco Morena, Andrea Di Luzio e altri esperti in legislazione peritale. Attualmente, sono un centinaio gli allievi i che frequentano la scuola, che si ispira al metodo di Girolamo Moretti, frate francescano nato a Recanati nel 1879 (tra i suoi allievi più rappresentativi Giovanni Luisetto, Nazzareno Palaferri e Lamberto Torbidoni) e che ha sede nell'istituto superiore di Scienze religiose Giuseppe Toniolo, in piazza San Cetteo, accanto alla omonima cattedrale. Nella scuola, le lezioni si svolgono due volte a settimana, venerdì e sabato. Di una di queste classi fanno parte Silvia Cecchi, di Francavilla, che di lavoro fa l'accordatrice di pianoforte; Gianluca Di Quinzio, di Pescara, che frequenta il corso con l'obiettivo di trovare un impiego al più presto. Stesso traguardo è quello inseguito da Paola Di Donato, pescarese. Alessia Della Vecchia, di Montesilvano, un impiego ce l'ha ma vuole approfondire le sue conoscenze. Lo stesso vale per Francesca Colizio, psicologa originaria di Martina Franca (Taranto) e Beatrice Buzzelli, pescarese. La scrittura non deve avere segreti per Claudio Ciurlino, ex poliziotto, di Francavilla, che ha l'ambizione di diventare esperto in grafologia forense. «Queste figure sono molto richieste nei Tribunali» spiega la direttrice Bertuzzo, «l'analisi grafologica è una scienza che può essere utilizzata nell'ambito delle selezioni per il personale. Oppure per risolvere problemi di educazione scolastica e difficoltà comportamentali degli studenti. Per questa ragione, abbiamo chiesto il riconoscimento al Miur, che ci consentirebbe di entrare nelle scuole e far conoscere questa opportunità sotto il profilo professionale».
«Nella grafia si leggono personalità e carattere»sottolinea Maurizio Biondi, che chiarisce la differenza con la calligrafia, che vuol dire "bella scrittura". Persino gli stati d'animo modificano la scrittura. Quando si è depressi, il tratto grafico è diverso da quando si è allegri. Una grafia oscura e pendente ci rivela una intelligenza sottile, predisposta all'assimilazione; un tratto più irto ci dice tutto sulla cavillosità di una persona vocata al contradditorio; uno stretto di lettere e tra lettere scopre una personalità impermeabile alle sollecitazioni esterne, concentrata sul proprio io». Info: www.asergraf-grafologia.it; asergraf facebook oppure mail: asergraf@interfree.it .
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I "consulenti grafologi", questo il titolo che si acquista dopo un regolare corso di studi triennale (costo 900 euro l'anno) possono essere impiegati nei settori più svariati, da quelli scolastici, artistici, ai notarili e giudiziari. I grafologi forensi sono molto richiesti nei Tribunali. Il compito di questi professionisti è individuare l'autenticità di un documento, di dimostrarne o attribuirne la paternità contestata, di interpretarne l'intento simulatorio, la falsità o la veridicità di una lettera, testamento, atto notarile, scritture private, atti pubblici, eseguire perizie su firme o opere d'arte. Imparare i segreti di questo affascinante universo è possibile grazie alla Scuola di Grafologia Patavina, sorta a Pescara cinque anni fa (ma fondata a Padova nel 1999) e diretta dalla padovana Silva Bertuzzo, in collaborazione con i docenti Maurizio Biondi, grafologo forense al Tribunale di Pescara, insegnante di Storia della grafologia; Olga Trisi, decana dei grafologi forensi, Luciano Massi, Marco Morena, Andrea Di Luzio e altri esperti in legislazione peritale. Attualmente, sono un centinaio gli allievi i che frequentano la scuola, che si ispira al metodo di Girolamo Moretti, frate francescano nato a Recanati nel 1879 (tra i suoi allievi più rappresentativi Giovanni Luisetto, Nazzareno Palaferri e Lamberto Torbidoni) e che ha sede nell'istituto superiore di Scienze religiose Giuseppe Toniolo, in piazza San Cetteo, accanto alla omonima cattedrale. Nella scuola, le lezioni si svolgono due volte a settimana, venerdì e sabato. Di una di queste classi fanno parte Silvia Cecchi, di Francavilla, che di lavoro fa l'accordatrice di pianoforte; Gianluca Di Quinzio, di Pescara, che frequenta il corso con l'obiettivo di trovare un impiego al più presto. Stesso traguardo è quello inseguito da Paola Di Donato, pescarese. Alessia Della Vecchia, di Montesilvano, un impiego ce l'ha ma vuole approfondire le sue conoscenze. Lo stesso vale per Francesca Colizio, psicologa originaria di Martina Franca (Taranto) e Beatrice Buzzelli, pescarese. La scrittura non deve avere segreti per Claudio Ciurlino, ex poliziotto, di Francavilla, che ha l'ambizione di diventare esperto in grafologia forense. «Queste figure sono molto richieste nei Tribunali» spiega la direttrice Bertuzzo, «l'analisi grafologica è una scienza che può essere utilizzata nell'ambito delle selezioni per il personale. Oppure per risolvere problemi di educazione scolastica e difficoltà comportamentali degli studenti. Per questa ragione, abbiamo chiesto il riconoscimento al Miur, che ci consentirebbe di entrare nelle scuole e far conoscere questa opportunità sotto il profilo professionale».
«Nella grafia si leggono personalità e carattere»sottolinea Maurizio Biondi, che chiarisce la differenza con la calligrafia, che vuol dire "bella scrittura". Persino gli stati d'animo modificano la scrittura. Quando si è depressi, il tratto grafico è diverso da quando si è allegri. Una grafia oscura e pendente ci rivela una intelligenza sottile, predisposta all'assimilazione; un tratto più irto ci dice tutto sulla cavillosità di una persona vocata al contradditorio; uno stretto di lettere e tra lettere scopre una personalità impermeabile alle sollecitazioni esterne, concentrata sul proprio io». Info: www.asergraf-grafologia.it; asergraf facebook oppure mail: asergraf@interfree.it .
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