Da sinistra il sindaco di Pescara Carlo Masci, il presidente dell'Ordine giornalisti d'Abruzzo Stefano Pallotta e il segretario del Sindacato giornalisti abruzzesi Ezio Cerasi

ABRUZZO

Editoria in crisi: una nuova legge e i giornali nei paesi con i bus Tua

Gli Stati generali a Pescara tra analisi, proposte e grande assente la Regione. In una nota successiva il capogruppoo Fdl ricorda che «esiste una normativa dal 14 febbraio». La replica di D’Amico (centrosinistra): «Solo un emendamento, l'editoria che ha fame non può essere libera»

PESCARA. Crisi dell'editoria e della carta stampata; edicole che chiudono per trasformarsi in chioschi, lasciando “al buio” soprattutto i piccoli centri di cui l’Abruzzo pullula; precarizzazione spregiudicata che diventa normalità; libertà di stampa minacciata da leggi inutili e inesistenti garanzie e la strenua lotta delle tv locali per avere ancora una voce e un segnale. E spunta una proposta del leader del centrosinistra, Luciano D’Amico (nella foto in basso): far arrivare i giornali nei centri più lontani dell’entroterra utilizzando i bus della Tua, che raggiungono ogni luogo d’Abruzzo.
Insomma, il mondo dell’informazione riflette su stesso e sui suoi pericoli e si è riunito ieri mattina nella sala Gabriele D’Annunzio dell’ex Aurum nel primo di una serie di tavoli che verranno.

Obiettivo manifesto è quello di gettare le fondamenta per una nuova legge sull'editoria, ma, più in generale, affrontare le difficoltà che erodono il sistema dell'informazione. «Il settore sta vivendo una situazione di forte crisi», recita la nota di invito all’appuntamento, «che rischia di minare il diritto-dovere dei cittadini ad essere informati e, dunque, la tenuta democratica del nostro Paese. Questo è ancor più vero in Abruzzo, dove negli ultimi anni si è assistito a un grave depauperamento del sistema informativo, con la chiusura di redazioni e giornali, anche improvvise da un giorno all’altro, a cui si è accompagnato e si accompagna un precariato sempre più dilagante».

Ad aprire i lavori le relazioni del presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto (nella foto in alto), del presidente dell’Ordine dei giornalisti (Odg) d'Abruzzo, Stefano Pallotta, e del segretario Sindacato giornalisti abruzzesi, Ezio Cerasi. Presenti il presidente nazionale dell’Odg, Carlo Bartoli, il segretario aggiunto vicario della Fnsi, Domenico Affinito e, tra gli altri, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, il deputato Guerino Testa, il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio.

Stridente l’assenza di rappresentanti regionali, fatta eccezione quella dei consiglieri Luciano D’Amico ed Erika Alessandrini e della lettera di manifestazione di vicinanza e sostegno da parte del presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. «Stiamo vivendo a livello nazionale un momento critico, occorre una strategia coordinata e partecipata da tutte le componenti, quelle istituzionali, ma anche da tutti i portatori d'interesse per uscire da questa fase in cui l’Italia è fanalino di coda in Europa per quel che riguarda il sostegno all’editoria», ha detto il presidente Bartoli, «non capisco tutte queste critiche sull’inchiesta di Fanpage. Il giornalismo sotto copertura è uno dei fondamenti della nostra professione, ha sì delle regole, ma soprattutto a tutela dell'incolumità dei giornalisti: se non esistesse il giornalismo sotto copertura non ci sarebbe mai stato lo scandalo Watergate».

«Il buon giornalismo», è intervenuto Affinito, «è come la cardio aspirina, fastidiosa, ma necessaria».

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«Un’editoria che ha fame non può essere libera», ha rimarcato D’Amico, «come Patto per l’Abruzzo siamo disposti a lavorare per un disegno di legge con il coinvolgimento di tutti i capigruppo. Si parlava della distribuzione dei quotidiani nelle aree interne, ci sono i mezzi Tua che raggiungono tutte le aree: si può pensare a una convenzione per utilizzare questi mezzi e sarà questa una proposta che inseriremo nel disegno di legge».

Legge che, però, ha successivamente ricordato in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Massimo Verrecchia, esiste già, entrata in vigore il 14 febbraio 2024 e proprio a firma di Verrecchia, e che fa seguito a una delibera di giunta del 26 ottobre 2023 «fortemente voluta dal presidente Marsilio».

Una dichiarazione che ha innescato la replica di D'Amico: "Le parole del capogruppo di FDI sono la prova che in Abruzzo sia necessaria, e a questo punto urgente, una legge sull'editoria. Pensare di far passare un emendamento inserito in una delle tante omnibus a firma centrodestra, che non rende merito in alcun modo a ciò che è emerso nel corso degli Stati Generali, come legge sull'editoria è una mancanza di rispetto per l'intero settore. Se qualche consigliere di centrodestra fosse venuto ad ascoltare in prima persona gli interventi degli Stati Generali si sarebbe reso conto di quanto la precisazione odierna sia stata fuori luogo e inutile. Ribadisco l'impegno del Patto per l'Abruzzo di dotare la Regione di una legge efficace sull'editoria, che tuteli i professionisti, la libertà di informazione e le realtà imprenditoriali locali".

Sul tavolo dei lavori anche le varie vertenze regionali, tra cui quella che riguarda il Centro che dal terremoto dell’Aquila del 2009 è passato da 39 a 23 giornalisti. «Questa vertenza», ha ricordato Cerasi, «è la difesa di tutta la realtà editoriale e di tutti i giornalisti abruzzesi: nessuno si salva da solo». E una volta innescata, la miccia dell’auto analisi non si ferma: prossimo appuntamento, come dichiarato dagli organizzatori, a settembre.
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