Furti sospetti all’ufficio Lavori del Comune
La responsabile del servizio presenta un esposto, l’ente interviene e trasferisce un dipendente
PESCARA. È giallo al Comune di Pescara. La responsabile del servizio Lavori pubblici Maria Gilda Di Luca ha scritto una lettera al direttore generale Stefano Ilari per denunciare un furto e la manomissione della sua stanzia durante le ferie. E fa i nomi di un dipendente e di un consigliere comunale che sarebbero entrati durante la sua assenza. In proposito, sarebbe già scattata la procedura per trasferire quel dipendente.
Il suo servizio è uno dei più importanti e delicati del Comune. Lì si stilano gli atti per i lavori da fare, le gare d’appalto, gli importi da pagare. Nella lettera, indirizzata anche all’assessore al personale Marcello Antonelli, al dirigente del settore Risorse umane Maria Gabriella Pollio e al direttore del dipartimento Attività tecniche Amedeo D’Aurelio, la Di Luca mostra tutta la sua preoccupazione e apprensione per ciò che è accaduto. «Si trasmette, allegata alla presente», scrive la funzionaria, «la nota con la quale rappresento quanto accaduto nel mio servizio in data 12 agosto 2013, con preghiera di valutare il caso nelle sedi opportune, se necessario».
Ed ecco cosa dice la nota allegata: «In data odierna, il 13 agosto 2013, ancorché in congedo ordinario (ferie, ndr), sono venuta in ufficio per il cambio della serratura, perché il 12 agosto, in mia assenza, il dipedente (il nome è indicato) ha aperto la mia stanza, ha fatto entrare il consigliere comunale (anche in questo caso il nome è indicato) per motivazioni vaghe, così come rappresentato dallo stesso (per l’elenco triennale delle opere pubbliche che risulta pubblicato ed esistente sul sito dell’ente). Poi ha lasciato la mia stanza incustodita con i rischi connessi». «Rammento che risultano da parte mia due denunce», si legge ancora, «per il computer aperto in mia assenza di sabato; per violazione della stanza con monitor scaricato a terra. Non so se mancano atti, faldoni, o altra documentazione».
La responsabile del servizio parla poi del furto sospetto. «Faccio presente», spiega nell’esposto interno, «che durante il mese di luglio è stato rubato dal mio ufficio il mio timbro (miracolosamente rinvenuto in seguito) e la penna con cui firmo gli atti. Comunico, a conforto di quanto segnalato, che nella giornata del 13 agosto (segue il nome di un’altra dipendente) ha subìto un furto (di un portamonete e della carta di credito) per il quale la stessa ha sporto denunzia». «Ritengo tale segnalazione doverosa e opportuna», conclude Maria Gilda Di Luca, «allo scopo di tutelare il lavoro che qui si svolge e la dignità delle persone che ogni giorno danno il proprio contributo al fine di soddisfare le esigenze della collettività ed evidenziare coloro che operano a discapito di questi».(a.ben.)
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