Il pm titolare del caso sconfessa il sostituto
Il retroscena del braccio di ferro: Giusti dice no alla linea morbida di Mantini e difende la finanza
PESCARA. Apre un caso al quarto piano del palazzo della procura il ricorso in Cassazione del pm Annalisa Giusti sulla presunta truffa dei gettoni di presenza delle commissioni di invalidità. Accade per uno scambio di persona.
Sì perché il 15 novembre scorso, all’udienza preliminare, il giudice Gianluca Sarandrea aveva deciso 53 proscioglimenti per i medici e i segretari delle commissioni con la formula del «fatto non sussiste» ma l’aveva fatto con la benedizione della pubblica accusa. Un’indagine, quella portata avanti dalla finanza del comandante provinciale Mauro Odorisio e coordinata dal pm Giusti, fatta da migliaia di pagine per dimostrare un presunto scandalo da 300 mila euro e sfumata in un pugno di ore. Ma quel giorno, in aula, non c’era il pm Giusti a rappresentare la procura: a sostituirla c’era, invece, Anna Rita Mantini e proprio lei, sostituto procuratore dell’inchiesta sul presunto monopolio dei rifiuti a Montesilvano, aveva chiesto proscioglimenti per tutti. Una linea morbida che, adesso, il ricorso vuole rimettere in discussione. Anzi, il ricorso che innesca quasi un incidente diplomatico ribalta tutto: in 2 righe e mezzo, il pm Giusti difende il lavoro della finanza e il castello accusatorio: «Le accurate indagini della compagnia della guardia di finanza di Pescara e compendiate nelle informative, in uno con i molteplici documenti acquisiti, dimostrano agevolmente l’illecito comportamento serbato dagli imputati».
Ma il ricorso è già nel mirino delle difese che vorrebbero centrare un risultato: farlo dichiarare nullo proprio per il ribaltone interno alla procura. ©RIPRODUZIONE RISERVATA