La famiglia pescarese, i turisti teramani, la coppia di Vasto: abruzzesi nell’inferno di Tunisi
Lunghe ore con il fiato sospeso per la sorte dei nostri connazionali imbarcati sulle due navi da crociera che ieri erano attraccate a Tunisi
PESCARA. L'imprenditore pescarese con la famiglia, i turisti di Roseto, il giornalista di Montorio... Sono diversi gli abruzzesi ospiti della Costa Fascinosa scampati all'assedio di Tunisi, con morti e feriti. La stessa nave di cui era ospite la comitiva di turisti contro cui, nella tarda mattinata di ieri, scesa dal pullman per un'escursione al museo Bardo di Tunisi, hanno fatto fuoco i due terroristi che si sono poi asserragliati con gli ostaggi all'interno del museo.
Dispersi per ore. Allarme rientrato per una coppia di Vasto, trasferita a Ceriale, provincia di Savona, di cui per lunghe ore non sono giunte notizie. E' in crociera a Tunisi, ma quando il sindaco, messo sull'avviso dalle voci che si rincorrevano in paese, ha contattato gli armatori Costa, si è sentito rispondere che i nomi dei due quarantenni non erano nelle liste ufficiali, notizia che ha alimentato le preoccupazioni. Il fatto è che i due sono imbarcati sulla Msc Splendida, altra nave da crociera ormeggiata a Tunisi ieri, al momento della strage. Tra gli ospiti della Msc si contano nove vittime, ma i due vastesi stanno bene, come conferma un parente stretto che finalmente li ha sentiti.
La famiglia di Roseto. Anche una famiglia di Roseto (padre madre e figlioletta di due anni e mezzo) è scampata alla strage in Tunisia. Partiti per la crociera sulla Costa Fascinosa, dove si trovano tuttora, erano scesi come molti altri compagni di viaggio per una breve escursione nei luoghi storici a città. Ma la bimba non ha resistito nel museo del Bardo, dove comunque erano entrati, così i genitori hanno preferito assecondarla andando altrove. Ed è stata la loro salvezza perché dopo pochi minuti è iniziata la sparatoria.
Il giornalista di Rete 8. Tra gli italiani a bordo della Fascinosa c'erano anche altri due teramani, e cioè il giornalista di Rete8 Federico Di Luigi, originario di Montorio, e una ragazza di Giulianova. «Per fortuna sta bene», ha esordito Luciano Di Luigi, papà del giornalista. «Federico ieri mattina ha preferito non prendere il tour operator che li avrebbe portati al museo. Lui non si è accorto di niente fin quando non sono risaliti a bordo per l'ora di pranzo. Mentre io stavo lavorando nello studio teramano di Rete 8, quando ho iniziato a vedere scorrere le immagini di Tunisi e poi quando hanno specificato che si trattava di turisti in crociera. Subito mi sono dato da fare e ho cominciato a chiamare. Ho passato quattro ora di inferno».
Sulla nave non si trovava Federico. «La Farnesina ci ha tranquillizzati molto - ha detto ancora il padre - ma fin quando non ho sentito la sua voce sono stato in pensiero, anche perché su quella nave c'erano pochi italiani. E poi conoscendo il mondo dell'informazione ho pensato che le cose fossero più gravi di quello che ci dicevano in tv. Provavo a chiamarlo ma il suo cellulare non era raggiungibile, mentre quello della ragazza squillava a vuoto. Attorno alle cinque finalmente ci sono riuscito a parlare. Federico mi ha detto che c'era stata la conferenza stampa del capitano che li aveva aggiornati di tutto. E a quel punto era calato il silenzio sulla nave. Hanno deciso in quel momento di proseguire la crociera e oggi stanno raggiungendo Barcellona. Federico, che è in compagnia di Michela una ragazza di Giulianova, era partito lunedì».
L’imprenditore pescarese. Completa il quadro la famiglia dell’imprenditore Alessio Terra che ha evitato il museo per i bambini. La coincidenza è che il fratello dell’imprenditore nel 2004 scampò allo tsunami mentre era in Thailandia.