Sandro Mangifesta (a sinistra) e Antonio Cicalini

CHIETI

Lite al semaforo, l'ex pugile: l'ho colpito una sola volta per difendermi

Interrogatorio di garanzia al 43enne consulente finanziario ortonese, ai domiciliari per l'aggressione al ristoratore di Francavilla ricoverato in prognosi riservata

CHIETI. Ha detto di aver sferrato un solo pugno e di aver agito per legittima difesa Sandro Mangifesta, 43 anni di Ortona, consulente finanziario con un passato da pugile, finito agli arresti domiciliari lo scorso 9 novembre, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari (gip) del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Ciani: è accusato di lesioni personali gravissime nei confronti di Antonio Cicalini, ristoratore 64enne di Francavilla al Mare che è ancora ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Popoli.

leggi anche: Pattuglia dei carabinieri Ristoratore aggredito al semaforo, arrestato il pugile ortonese E' scattata questa mattina l'ordinanza del giudice a carico del 43enne Sandro Magifesta per lesioni gravissime. Resterà ai domiciliari in attesa del processo

Mangifesta, assistito dall'avvocato Italo Colaneri, oggi è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia: il suo legale ha chiesto la revoca della misura cautelare ed ha depositato atti di indagini difensive che in questa fase sono coperti dal segreto istruttorio. La lite, poi degenerata fra Mangifesta e Cicalini, risale al 25 ottobre quando erano entrambi fermi a un semaforo di viale Alcyone, a Francavilla al Mare, a bordo delle rispettive auto: Cicalini è sceso dalla sua per rimproverare a Mangifesta di aver fatto un sorpasso pericoloso e la discussione è presto degenerata con Mangifesta che ha ribadito oggi, dinanzi al gip De Ninis, la versione portata avanti fin dal primo momento: di aver colpito, una sola volta, il ristoratore nel momento in cui questi lo stava per colpire, usando un braccio per parare il colpo e l'altro per sferrare il pugno. Mangifesta ha anche ribadito di essere dispiaciuto per quanto è accaduto. Ora si attende il parere del pubblico ministero sull'istanza di revoca della misura cautelare.