Mare sporco, valori oltre i limiti tra Pescara e Francavilla
Le nuove analisi Arta: ancora inquinate le acque di Fosso Pretaro. E continua la polemica per l'ordinanza emanata ma non comunicata del sindaco lo scorso luglio. L'opposizione attacca: "Mozione di sfiducia ad Alessandrini"
PESCARA. Sono arrivate le nuove analisi dell'Arta per il tratto di mare della zona Fosso Pretaro dove è in vigore il divieto di balneazione, al confine fra i Comuni di Pescara e Francavilla al Mare: si conferma la non conformità dei campioni prelevati per la presenza di enterococchi ed escherichia oltre i limiti previsti per legge. L'Arta ha comunicato che ulteriori campionamenti delle acque saranno effettuati nelle prossime ore.
In base a questi risultati il vice sindaco di Pescara Enzo Del Vecchio sta decidendo per la proroga del divieto di balneazione.
Resta ufficialmente il divieto nella zona che ricade nel Comune di Francavilla al Mare. «Alla luce di questi dati dobbiamo confermare il divieto di balneazione in questo tratto. Confermo - ha detto il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani - che per quanto accaduto mi rivolgerò alla magistratura e all'autorità competente per accertare l'accaduto, considerando che tutto questo non può cancellare una estate positiva per la nostra città che ha oltre 7 chilometri di mare in larghissima parte pulito».
E la polemica sulla qualità delle acque e sul comportamento dell'amministrazione comunale di Pescara non si placa. Nove consiglieri di centrodestra al Comune di Pescara - Marcello Antonelli, Luigi Albore Mascia, Eugenio Seccia, Fabrizio Rapposelli e Vincenzo D'Incecco (Forza Italia), Carlo Masci (Pescara Futura), Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese (Ncd) - contestano la mancata emanazione di una preventiva ordinanza per vietare la balneazione e presenteranno all'esame del prossimo Consiglio Comunale una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini.
L'iniziativa è in relazione alla «grave rottura nella rete fognaria» che porta le acque reflue al depuratore di via Raiale. Il 28 luglio la rottura ha determinato «lo sversamento direttamente nel fiume Pescara e, quindi, nel mare Adriatico, di 30mila metri cubi di liquami, con le operazioni di riparazione della condotta ad opera dell'Aca concluse solo alle 17 del 29 luglio». I consiglieri contestano la mancata emanazione di un'ordinanza di divieto di balneazione almeno nel tratto di mare in corrispondenza di via Balilla, oltre alla mancata informazione alla cittadinanza di quanto avvenuto e dei rischi connessi al contatto con le acque gravemente inquinate.
Sull'emergenza si registra anche l'intervento del portavoce di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e di «Pescara mi piace», Armando Foschi, che chiede «chiarimenti circa l'utilizzo dell'Oxystrong per la depurazione diretta delle acque del litorale, con la convocazione di una nuova riunione della Commissione comunale Vigilanza per far luce su tali aspetti della vicenda, al fine di non abbassare la guardia dinanzi a un episodio di gravità inaudita, nell'attesa che la Magistratura faccia il proprio corso, facendo chiarezza sulle decisioni del sindaco».