Mare sporco a Pescara, la rabbia dei turisti: "Qui i bambini si ammalano"
Gli esami dell’Arta: "A Fosso Pretaro valori fino a 20 volte superiori al limite". E stavolta il Comune di Pescara si precipita ad emanare subito l’ordinanza
PESCARA. Nel giorno in cui la polizia marittima fa un blitz al Comune di Pescara per acquisire gli atti riguardanti la balneabilità, l’Arta fa sapere che intorno a Fosso Pretaro, al confine con Francavilla, il mare è super inquinato. Le analisi hanno infatti rivelato valori da record dei colibatteri, addirittura 20 volte superiori al limite massimo stabilito dalla legge per la sicurezza della popolazione. E il Comune di Pescara stavolta si è precipitato a vietare la balneazione, intorno a Fosso Pretaro. Una mossa tempestiva per evitare il pasticcio accaduto il primo agosto a Pescara, quando il sindaco Marco Alessandrini, pur essendo a conoscenza dei valori fuori norma all’altezza di via Balilla, ha emanato un’ordinanza che non ha mai applicato consentendo così a cittadini e turisti di fare il bagno nell’acqua sporca. Su questo episodio è stata aperta un’inchiesta della magistratura. Ora l’amministrazione ha evitato di fare il bis. Anche perché il sito dell’Agenzia dell’ambiente ricorda che basta un’analisi sfavorevole per far scattare il divieto di balneazione. «L’Arta», ha rivelato ieri il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «ci ha comunicato valori non conformi sulle acque di balneazione in prossimità del punto di Fosso Pretaro».
I divieti sono stati affissi già nella serata di ieri e hanno creato rabbia e apprensione, in particolare tra i turisti. Ecco la testimonianza di alcuni villeggianti bolognesi che parlano di bambini con febbre, vomiti e diarrea.
I dati forniti dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, per quanto riguarda i prelievi condotti il 10 agosto scorso, sono impressionanti. A 100 metri dalla costa, al confine tra i litorali di Pescara e Francavilla, sono state trovate ben 5.200 unità per cento millilitri d’acqua di enterococchi, contro il limite massimo di 200 e 2.005 unità per cento millilitri d’acqua di escherichia coli, contro il tetto massimo di 500. Livelli così alti di questi due inquinanti, che indicano la presenza di acqua di fogna, non sono mai stati raggiunti in passato. Un fatto stranissimo, perché l’improvviso inquinamento è arrivato dopo una lunga serie di analisi favorevoli in quel punto. L’Arta ha poi fatto presente di aver provveduto, in collaborazione con la Capitaneria di porto, alla ripetizione del prelievo, mercoledì scorso, in quel tratto di mare e i risultati saranno resi noti entro breve, forse già oggi, o domani. Da qui la decisione di far scattare il divieto che riguarda uno specchio d’acqua di 250 metri a nord dalla foce di Fosso Pretaro.
L’ordinanza, concordata con il Comune di Francavilla, è stata firmata dal vice sindaco Del Vecchio (perché Alessandrini è in vacanza), a poche ore di distanza dalla comunicazione dei dati da parte dell’Arta. I vigili urbani si sono recati nel pomeriggio sul litorale del tratto risultato inquinato per installare sulla spiaggia i cartelli con i divieti e informare balneatori e bagnanti. E non sono mancate proteste da parte di alcuni titolari degli stabilimenti della zona. Lo stesso sindaco di Francavilla Antonio Luciani è andato su tutte le furie e se l’è presa con l’Aca per un presunto sversamento in mare di liquami. Sversamento di cui, però, nessun altro ha parlato. Dall’Aca, infatti, non sono arrivate comunicazioni al riguardo. Nell’ordinanza del Comune di Pescara si fa presente che è stata comunicata dall’Arta una situazione di inquinamento microbiologico.
Tra l’altro, si precisa che l’inosservanza delle disposizione del sindaco farà scattare per i trasgressori una sanzione da 25 a 500 euro. Anche se già ieri sera, come dimostra il video qui sotto, c'era chi continuava a fare i bagni nonostante i divieti.
Quanto potrà durare il divieto è difficile dirlo. Ma la legge stabilisce che ci vogliono almeno due analisi favorevoli consecutive per la revoca dell’ordinanza. (a.ben.)
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