Vincenzo Marinelli, 88 anni

PESCARA

«Marinelli ora è malato»: così l’imprenditore esce dall'inchiesta sugli appalti Asl

La perizia medico-legale dà lo stop alla partecipazione alle udienze: «Patologia irreversibile dell'88enne». Gli altri imputati in tribunale il 1° ottobre

PESCARA. La complessa e articolata inchiesta sullo scandalo della sanità, avviata ormai dal 2019 e giunta all’attenzione dei giudici dell’udienza preliminare, perde il suo principale protagonista: l’imprenditore Vincenzo Marinelli. La perizia medico-legale disposta dal gup nel corso dell’ultima udienza (e depositata qualche giorno fa), per accertare le reali condizioni fisiche dell’imputato finito al centro di un mega accertamento sulle sue attività, scrive per lui la parola fine. Lo specialista Maurizio Cupillari, in relazione alle condizioni di Marinelli, certifica nelle sue conclusioni che «tale complesso psicopatologico è irreversibile, ad evoluzione peggiorativa ed impedisce la partecipazione fisica del soggetto all’udienza».

Il pm Andea Di Giovanni

Per Marinelli, questa lunga parentesi giudiziaria si interrompe senza che venga celebrato nessun processo in relazione ai reati ipotizzati a suo carico e a una moltitudine di coimputati: dirigenti Asl, funzionari, imprenditori e naturalmente politici di entrambi gli schieramenti di centrosinistra e centrodestra, rimasti coinvolti nell’inchiesta. Parliamo di ben quattro filoni di indagine che potrebbero dar vita ad altrettanti processi, qualora i vari gup interessati dovessero decidere per il loro rinvio a giudizio.

leggi anche: Inchiesta Marinelli, chiuso il quarto filone  Gli indagati passano da 9 a 6. Al centro delle indagini, due gare di appalto per l’acquisto di bus elettrici

Nel corso della prossima udienza, fissata al 1° ottobre davanti al gup Fabrizio Cingolani (che si stava occupando del secondo filone cui è stato poi aggiunto, senza essere però riunito, il primo dopo la ricusazione del giudice Giovanni de Rensis), dovrà dunque stralciare la posizione di Vincenzo Marinelli, dichiarare per lui il non luogo a procedere per le sue certificate condizioni di salute, e proseguire il giudizio per tutti gli altri imputati. Il terzo filone, lo ricordiamo, è già stato assegnato a de Rensis, mentre il quarto si trova nella fase della conclusione delle indagini, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio.

leggi anche: Appalti Asl, chiuse le indagini: 13 indagati tra politici e dirigenti Il terzo filone sulle attività dell’imprenditore Marinelli riguarda la gestione dei servizi di radioterapia e il project financing dell’ospedale di Chieti. Coinvolti tra gli altri Febbo, Paolucci, Bocchino e Di Stefano

Al centro dell’inchiesta una serie di appalti milionari della Asl e altro ancora, che l’imprenditore della sanità sarebbe riuscito ad ottenere quale mandatario di alcune multinazionali del settore, tramite la compiacenza di una serie di soggetti che in cambio avrebbero ricevuto soldi, regalie e tanto altro ancora, stando almeno al teorema accusatorio. Sta di fatto che già prima di avere contezza di un possibile stralcio della posizione di Marinelli, diversi imputati dei quattro filoni di inchiesta avevano già deciso di patteggiare (alcune posizioni sono state già formalizzate, altre hanno comunque trovato l’accordo con il pm Andrea Di Giovanni). E quindi per quanto riguarda il primo filone, quello più corposo, i patteggiamenti riguardano la dirigente Asl Tiziana Petrella; l’autista di Marinelli, Graziano Canonico; il contabile dell’imprenditore, Pasquale Sentenza; l’imprenditore Fabio Tonelli; e poi le posizioni di Massimo Baliva, Roberto Del Castello, Maurizio Di Giovanni, Anna Maria Sismondi e Alessandro Salvati. Da tener presente che alcuni di questi personaggi ricorrono anche in altri filoni. Nel secondo filone c’è il patteggiamento di Federica Morelli, nel terzo ancora Sentenza, mentre nel quarto filone, quello che riguarda non la sanità, ma l’appalto di bus elettrici, oltre a Sentenza è stata stralciata per il patteggiamento la posizione più delicata di Stefano Rampini: l’imprenditore che, secondo l’accusa, avrebbe “pagato” la mediazione di Marinelli con i vertici di Tua e del Comune di Pescara. Rampini avrebbe concordato un anno e 8 mesi oltre alla restituzione di 27mila euro che sarebbe la somma sborsata per la presunta corruzione.
Adesso non è escluso che altri dei complessivi 48 indagati (21 per il primo filone, 9 per il secondo, 12 per il terzo e 6 per il quarto), possano decidere di chiudere la vicenda davanti al gup.

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