foto di Giampiero Lattanzio

PESCARA

Omicidio Thomas, un testimone: "I due quindicenni avevano anche una pistola"

Sarebbe stata mostrata ma non è stata usata. Tesa una trappola alla vittima

PESCARA. A Christopher Thomas Luciani sarebbe stata tesa una trappola. E' quanto si evince dalle parole del testimone, il giovane che ha assistito alla scena e, a poche ore dai fatti, ha raccontato tutto al padre, che ha raggiunto il parco con il figlio ed ha allertato le forze dell'ordine. Il ragazzo, come anticipa Il Centro in edicola oggi, racconta di un appuntamento alle 16.30 alla stazione, di un primo confronto nella zona del terminal bus con la vittima, poi costretta a spostarsi verso il parco, in una zona appartata.

leggi anche: "Thomas ucciso per questione di rispetto": hanno infierito quando era agonizzante I risvolti del delitto emersi dall'interrogatorio degli altri ragazzini coinvolti e che accusano i due minorenni fermati: tutto per un debito di 250 euro. "Calci e sputi e perfino una sigaretta sul volto mentre era esanime»

"Quando ho raggiunto il punto di visuale che mi permetteva di vedere la posizione in cui si trovavano - ha raccontato - ho visto Christopher a terra che perdeva sangue e ho subito capito che lo aveva accoltellato". Dal racconto del testimone chiave e anche di altri emerge un ulteriore dettaglio: la presenza di una pistola di piccole dimensioni, che sarebbe stata mostrata da uno dei due presunti killer, ma che non sarebbe stata usata.

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