"Thomas ucciso per questione di rispetto": hanno infierito quando era agonizzante

25 Giugno 2024

I risvolti del delitto emersi dall'interrogatorio degli altri ragazzini coinvolti e che accusano i due minorenni fermati: tutto per un debito di 250 euro. "Calci e sputi e perfino una sigaretta sul volto mentre era esanime»

PESCARA. Quindici coltellate sferrate dall'uno, dieci dall'altro. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul volto. Poi, una volta al mare, macabre battute su come il ragazzino era stato ridotto. A meno di due giorni dall'omicidio di Christopher Thomas Luciani, il 17enne di Rosciano ucciso domenica pomeriggio con 25 coltellate in un parco del centro di Pescara, emergono i dettagli sul delitto raccontati sul il Centro in edicola.

Omicidio del 17enne, chi sono i due fermati: "Dopo il delitto sono andati al mare"

Nel decreto di fermo dei due presunti minorenni presunti reponsabili dell'omicidio si sottolinea che i due 15enni «in concorso tra loro», uccidevano Christopher Thomas Luciani «con 25 coltellate», «arrecando sevizie e operando con crudeltà, mediante calci e sputi mentre era riverso sul terreno esanime». «Ciò che emerge è l'assenza di empatia emotiva con un fatto di tale inaudita efferatezza, tale da inveire sul cadavere, recandosi presso lo stabilimento balneare per fare il bagno al mare, senza chiamare soccorsi o denunciare il fatto alle autorità, anzi chiacchierare con macabra ironia sul fatto appena avvenuto», si legge nel decreto.

Thomas, ucciso a 17 anni: era fuggito dalla comunità come a novembre

«Diceva che per lui era diventata una questione di rispetto». Era infatti la vittima a dover dare 250 euro a uno dei due ragazzi indagati per l'omicidio di Thomas. Lo si legge nei verbali degli interrogatori a cui sono stati sottoposti nella notte di domenica gli altri ragazzini che sono coinvolti nella vicenda. Secondo la ricostruzione tutti si sono incontrati alla stazione di Pescara e da lì sono andati al Parco Baden Powell: uno dei due ragazzi indagati aveva già il coltello. Quando chiedono ai ragazzi testimoni perché uno dei due pur non avendo alcun credito nei confronti della vittima e non conoscendolo neanche abbia preso il coltello e abbia sferrato anche lui dei fendenti su Thomas a terra la risposta è stata «perché sono amici». Dai verbali emerge che il "creditore" era un piccolo spacciatore come anche la vittima.

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