Pescara, ogni anno 300 nuovi malati per lo smog
Il fisiopatologo Cortese della Asl: «L'inquinamento aggrava le malattie respiratorie»
PESCARA. Ogni anno aumentano i casi di persone affette da malattie di tipo respiratorio. Delle quattrocento che si presentano alla Asl di via Rieti, quasi trecento presentano già un caso conclamato di asma o peggio ancora di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). A svelare questi dati è Giorgio Cortese, pneumologo responsabile della Fisiopatologia territoriale del distretto sanitario sud della Asl, che segue ogni anno circa 1.500 pazienti.
«Il problema principale», spiega, «è quello riguardante la Bpco, una malattia subdola della quale, spesso, ci si accorge quando ormai è troppo tardi. Volgarmente viene definita la bronchite cronica ed è solo parzialmente reversibile o irreversibile sotto terapia». A impressionare sono i numeri: la Bpco rappresenta circa il 55 per cento delle morti per malattie dell'apparato respiratorio (ogni anno provoca il decesso di 18 mila pazienti) e queste sono la terza causa di morte in Italia. Nel 2020 sarà la terza causa di morte nel nostro Paese. La spesa sanitaria è di circa 18 miliardi di euro, circa settemila per ogni paziente.
Convivere con una malattia respiratoria in una città come la nostra, nella quale i livelli delle micropolveri sono sempre alti, di certo non aiuta: «Il primo fattore favorente è sicuramente la familiarità con la malattia», ricorda Cortese, «ma l'inquinamento atmosferico incide moltissimo nei casi di asma e di Bpco, per la quale è sicuramente un aggravante. D'altra parte in una città come la nostra, le mucose bronchiali sono sottoposte quotidianamente a stress e nemmeno ce ne accorgiamo».
Il responsabile della Fisiopatologia territoriale della Asl di Pescara Sud fa poi un esempio molto esplicativo e chiaro della situazione: «Da circa dieci anni non si può fumare più all'interno dei locali chiusi, ma nonostante questo ogni anno aumentano i casi di persone affette da malattie respiratorie. Questo vuol dire che lo smog che inaliamo in città è certamente più alto rispetto al passato e provoca un'ipersensibilità che porta ad asma e problemi bronchiali».
Per quanto riguarda la broncopneumopatia cronica ostruttiva, secondo Cortese l'elemento fondamentale è la diagnosi precoce: «È una malattia che si manifesta dopo i quaranta anni, per questo sarebbe buona norma effettuare una spirometria di controllo (l'esame non invasivo in grado di rivelare la malattia, ndr) intorno ai 45-50 anni». Cortese lancia anche l'idea di una campagna di prevenzione gratuita per i circa 4.500 cittadini compresi in questa fascia d'età: «Asl e Comune potrebbero effettuare gratis la spirometria, si ridurrebbe la spesa sanitaria per le cure di chi è cronico».
Tra i sintomi della malattia ci sono la dispnea, ossia l'affanno (quando si manifesta il quadro è però già in fase avanzata) e la tosse persistente. Provocatoria la proposta di Cortese per ridurre lo smog: «Autobus gratuiti per tutti sempre, magari a fronte di una tassa di 10-15 euro, il Pm10 calerebbe senza dubbio». Cortese svela anche un falso mito: «Non è assolutamente vero che il fumatore abbia come conseguenza diretta l'asma e la Bpco, per questo nessuno deve sentirsi tranquillo, ma prevenire sempre».Alla Asl di via Rieti è inoltre possibile prenotare le visite di controllo dopo la prima direttamente all'ambulatorio, senza passare dal Cup.
«Il problema principale», spiega, «è quello riguardante la Bpco, una malattia subdola della quale, spesso, ci si accorge quando ormai è troppo tardi. Volgarmente viene definita la bronchite cronica ed è solo parzialmente reversibile o irreversibile sotto terapia». A impressionare sono i numeri: la Bpco rappresenta circa il 55 per cento delle morti per malattie dell'apparato respiratorio (ogni anno provoca il decesso di 18 mila pazienti) e queste sono la terza causa di morte in Italia. Nel 2020 sarà la terza causa di morte nel nostro Paese. La spesa sanitaria è di circa 18 miliardi di euro, circa settemila per ogni paziente.
Convivere con una malattia respiratoria in una città come la nostra, nella quale i livelli delle micropolveri sono sempre alti, di certo non aiuta: «Il primo fattore favorente è sicuramente la familiarità con la malattia», ricorda Cortese, «ma l'inquinamento atmosferico incide moltissimo nei casi di asma e di Bpco, per la quale è sicuramente un aggravante. D'altra parte in una città come la nostra, le mucose bronchiali sono sottoposte quotidianamente a stress e nemmeno ce ne accorgiamo».
Il responsabile della Fisiopatologia territoriale della Asl di Pescara Sud fa poi un esempio molto esplicativo e chiaro della situazione: «Da circa dieci anni non si può fumare più all'interno dei locali chiusi, ma nonostante questo ogni anno aumentano i casi di persone affette da malattie respiratorie. Questo vuol dire che lo smog che inaliamo in città è certamente più alto rispetto al passato e provoca un'ipersensibilità che porta ad asma e problemi bronchiali».
Per quanto riguarda la broncopneumopatia cronica ostruttiva, secondo Cortese l'elemento fondamentale è la diagnosi precoce: «È una malattia che si manifesta dopo i quaranta anni, per questo sarebbe buona norma effettuare una spirometria di controllo (l'esame non invasivo in grado di rivelare la malattia, ndr) intorno ai 45-50 anni». Cortese lancia anche l'idea di una campagna di prevenzione gratuita per i circa 4.500 cittadini compresi in questa fascia d'età: «Asl e Comune potrebbero effettuare gratis la spirometria, si ridurrebbe la spesa sanitaria per le cure di chi è cronico».
Tra i sintomi della malattia ci sono la dispnea, ossia l'affanno (quando si manifesta il quadro è però già in fase avanzata) e la tosse persistente. Provocatoria la proposta di Cortese per ridurre lo smog: «Autobus gratuiti per tutti sempre, magari a fronte di una tassa di 10-15 euro, il Pm10 calerebbe senza dubbio». Cortese svela anche un falso mito: «Non è assolutamente vero che il fumatore abbia come conseguenza diretta l'asma e la Bpco, per questo nessuno deve sentirsi tranquillo, ma prevenire sempre».Alla Asl di via Rieti è inoltre possibile prenotare le visite di controllo dopo la prima direttamente all'ambulatorio, senza passare dal Cup.
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