il caso
Pescara, parla l'aggressore: «Mi ha preso in giro dopo la multa»
Si presenta in questura l’automobilista che ha pestato l’ausiliario del traffico: «Mi ha cantato “Ancora tu” e ho perso il controllo»
PESCARA. Alla fine si è presentato volontariamente negli uffici della Questura accompagnato dal suo legale, l’avvocato Pasquale D’Incecco. L’aggressore dell’ausiliario del traffico finito in ospedale dopo il pugno e i calci dell’automobilista multato per la seconda volta in un mese nel parcheggio dell’area di risulta, fa il praticante in uno studio professionale cittadino, A.P. le sue iniziali. Incensurato, 26 anni, originario della provincia di Frosinone, ieri si è reso conto di avere le ore contate perchè dalla multa gli investigatori erano già risaliti alla targa e all’intestatario dell’auto sulla quale era fuggito dopo l’aggressione, e ieri sera poco dopo le 19 si è presentato in Questura.
Ai poliziotti della squadra Mobile guidati da Pierfrancesco Muriana, dopo che i colleghi della Volante di Dante Cosentino avevano raccolto la sera prima anche la denuncia della vittima, reduce da una giornata in ospedale e dimesso con una prognosi di 15 giorni e il setto nasale fratturato, il giovane praticante, alto e ben vestito come lo aveva descritto lo stesso ausiliario, con l’avvocato al suo fianco ha raccontato di non avere un reddito e di aver perso il controllo dopo che all’ennesima multa nei suoi confronti, l’ausiliario in maniera canzonatoria gli avrebbe intonato la canzone di Lucio Battisti “Ancora tu?”. Ecco la sua versione.
«Sono un praticante e lavoro in uno studio in centro quindi uso parcheggiare la mia vettura nell’area di risulta della stazione. Poiché non percepisco alcun rimborso spese, di solito parcheggio in una zona ove non vi sono le strisce blu. Ieri mattina (lunedì ndr), e ciò avveniva già da 1 5giorni, avevo parcheggiato nell’area brecciata adiacente l’ex Ferrhotel, dove attualmente stazionano i pullman che arrivano dalla Romania. Ad ora di pranzo sono andato a riprendere la vettura e ho constatato che sul parabrezza c’era una multa. Mi sono reso conto che ad elevarla era stato tale De Luca che già conoscevo in quanto in altre due occasioni mi aveva elevato altre contravvenzioni in zone diverse ma sempre all’interno dell’area di risulta e comunque sempre fuori dalle aree contrassegnate dalle strisce blu. Sono salito in macchina e mi sono diretto verso l’uscita dove ho incontrato De Luca assieme alla sua collega Alessandra Orta, di cui conosco il nome in quanto presente nei precedenti verbali. Sono sceso dalla macchina e mi sono rivolto a lui per chiedergli spiegazioni quando il De Luca, vedendomi e riconoscendomi per via delle altre multe, ha intonato la canzone “Ancora tu” di Lucio Battisti. Ho perso il controllo e gli ho tirato un pugno al volto facendolo cadere a terra. Da terra ricordo che mi ha rivolto delle parole di cui non ho capito il senso. Nel frattempo si erano fermati anche dei passanti mentre la collega lo stava soccorrendo. Io sono risalito in macchina e me ne sono andato. Preciso di essere una persona pacifica e di non aver avuto mai alterchi o discussioni simili. Sono amareggiato per l’accaduto ma mi sono sentito preso in giro».
Un racconto che, considerato anche il ruolo ricoperto dalla vittima, un pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio, non gli eviterà quasi certamente una denuncia per lesioni e violenza a pubblico ufficiale. Una macchia, la prima, per la sua fedina penale fino a ieri immacolata.
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