Pescara-Roma, sforbiciata di Trenitalia: tre treni in meno
Dall’11 dicembre scatta l’orario invernale. Sei treni arriveranno in 3 ore e 22 minuti, ma si riducono le corse. Il caso in Parlamento
PESCARA. Per andare a Roma in treno al mattino da Pescara occorreranno 20 minuti di meno. Stessa cosa per tornare, purché partiate di pomeriggio. Ma attenzione: se viaggiate dal capoluogo adriatico verso la capitale dopo mezzogiorno, ci vorranno ben oltre 5 ore. Niente in confronto alle 6 ore che impiegherete per raggiungere Pescara da Roma con il treno delle 11.10, l’unico in partenza la mattina dalla Stazione Tiburtina. E come se non bastasse le corse diminuiranno: da sei a quattro al giorno da Roma a Pescara e da sei a cinque quelle in senso opposto. E’ quanto prevede il nuovo orario invernale di Trenitalia che entrerà in vigore l’11 dicembre. E che è già diventato un caso politico. Con l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dal deputato di Sinistra italiana, Gianni Melilla. Per chiedere conto delle variazioni. Che Trenitalia, invece, difende. Spiegando che, per la tratta che collega il capoluogo adriatico alla Capitale, i cambiamenti non sono semplici spostamenti di mezzora qua e là, ma sono stati studiati in base al flusso pendolare sul percorso, privilegiando frequenza e velocità dei viaggi di andata al mattino e di ritorno al pomeriggio.
Tagli nel mirino. Se la scelta non è piaciuta neppure a Federconsumatori Abruzzo, ora a fare chiarezza toccherà al ministro delle Infrastrutture, chiamato in causa . dallo stesso Melilla nella sua interrogazione. In cui le decisioni di Trenitala vengono definite «gravi», portatrici di «ulteriori criticità per il già malandato sistema ferroviario abruzzese. In particolare sulla Pescara-Roma non ci sono più treni dopo le ore 9,23», scrive il parlamentare, «escludendo così tutta la fascia della prima parte della giornata, mentre da Roma il primo treno che collega la Capitale a Pescara parte alle ore 14,30, il secondo alle 16,45, il terzo alle 18,45 e poi più niente. Praticamente da Roma non c'è più nessun collegamento mattutino per Pescara», rileva. Per poi osservare: «È' vero che col nuovo orario il tempo di percorrenza è ridotto a 3 ore e 22 minuti, ma è bene ricordare che nel 1970 il rapido Pescara Roma impiegava 3 ore».
Prima i pendolari. Ma secondo Trenitalia l’orario invernale corregge «attuali disomogeneità ed è pensato per il pendolarismo, facendo rientrare la tratta nella categoria treni regionali veloci». In pratica, ritenendo che l’esigenza del pendolare sia arrivare a Roma prima delle 9, è stata inserita la corsa diretta delle 5.23 che arriva a Roma Termini alle 8.45, al posto di quella delle 6.15 in entrata a Roma Tiburtina alle 10,04, mentre l’attuale treno delle 7.01 che arriva alla stazione Tiburtina alle 11.04, partirà alle 7.30 per arrivare alla stessa stazione alle 10.55, dunque con un minore impiego di tempo che consente di spostare in avanti la partenza per arrivare più o meno alla stessa ora. Così il successivo: partirà alle 9.23 per approdare a termini alle 12.45, sostituendo quello che ora parte alle 9.21 e arriva a Tiburtina alle 13,06. Da qui si apre il “vuoto”: via il treno delle 14.06 che in 3 ore e 58 minuti arriva a Tiburtina, via quello delle 16.55 che in 4 ore e 4 minuti porta alla stessa stazione, via quello delle 18.46 che a Termini arriva alle 22.55: due saranno i treni, con due cambi, uno alle 12.15 con arrivo alle 17.36 e uno alle 17.15 che arriverà alle 22.55 a Termini. Speculari gli orari da Roma a Pescara: uno al mattino che impiega 6 ore, 3 al pomeriggio che ci metteranno 3 ore e 22 minuti.
Regalo ai privati. «Siamo in presenza di un netto peggioramento dell’offerta di treni», continua Melilla nella sua interrogazione, «che si tradurrà in un enorme regalo al trasporto privato su gomma via autostrada». E aggiunge: «È veramente grave la scelta di Trenitalia che continua a considerare di serie B i cittadini abruzzesi, che evidentemente non meritano una offerta accettabile di treni sia quantitativamente che qualitativamente». A lungo andare, mette in guardia il deputato di Si, «è facile intuire che prima o poi si porrà il problema della stessa permanenza della relazione ferroviaria Pescara Roma», osserva Melilla, «allo stesso modo in cui anni fa fu soppressa la relazione Pescara-Napoli e con essa i collegamenti anche locali tra Sulmona e Carpinone con un grave danno per le popolazioni montane interessate e per lo sviluppo turistico del bacino sciistico dell’Altopiano delle cinque miglia e dei due Parchi Nazionali della Majella e d’Abruzzo».
Tratta indebolita. Insomma, secondo Melilla Trenitalia punta «scientificamente» a indebolire la relazione Pescara Roma. «Per farlo», scrive ancora, «deve dimostrare che c’è una scarsa utenza tra Pescara e Roma e dunque sceglie orari irrazionali, treni vecchi e lenti, una diminuzione dell’offerta di treni per scoraggiare gli utenti che così faranno la scelta della macchina o dell’autobus». Chiudendo con la richiesta al ministro di «richiamare Trenitalia a un comportamento corretto nei confronti dei cittadini abruzzesi e laziali utenti della relazione ferroviaria Pescara-Roma».
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