Smog, aumentano le malattie dei bimbi
Forte incremento delle visite pediatriche dovute a problemi respiratori
PESCARA. In un solo anno sono praticamente raddoppiate le visite e le prestazioni strutturali riguardanti le consulenze cliniche broncopneumologiche pediatriche per i bambini e i ragazzi dai zero ai sedici anni. Se andiamo indietro di due anni, la proporzione sale ulteriormente. A provocare questo picco di malattie respiratorie tra i più piccoli, è l'aria che respiriamo quotidianamente, che a causa dell'alto livello di inquinamento atmosferico, non è propriamente salubre.
I NUMERI. Lo scorso anno le visite e gli esami diagnostici effettuati dall'Unità di Fisiopatologia respiratoria pediatrica del dipartimento materno infantile dell'ospedale di Pescara, diretta da Gaetano Silvestre, sono stati 2.785, nel 2010 1.395 e 1.393 nel 2009. Tra questi spirometria semplice, basale e globale, prick test, rinolaringoscopia e test del sudore. Anche la percentuale dei bambini ricoverati in ospedale per patologie di questo tipo è sempre più elevata, in calo invece i day hospital, ma solamente per una questione economica di contenimento dei costi. Si è passati dai 469 del 2009 ai 412 dello scorso anno, con il picco del 2010 con 519. Pescara è una delle città con le percentuali più alte in Italia sul fronte delle malattie respiratorie pediatriche: in città un bambino su otto ha l'asma, uno su quindici ha dermatiti e uno su tre ha la rinite allergica. Inoltre l'asma rappresenta una delle cause più frequenti di assenza dalla scuola e di assenza dal lavoro dei genitori di bambini asmatici. Numeri e percentuali che preoccupano, visto anche che quest'anno i livelli di legge delle micropolveri in città sono stati già superati decine di volte. «Bloccare il traffico solo una giornata», sottolinea Silvestre, «non mi sembra un rimedio oculato, ma solo un palliativo che non risolve il problema. Non è questa la soluzione».
LE CAUSE. Come spiega Silvestre, «la cresciuta incidenza delle patologie respiratorie allergiche non è causata da una nostra mutazione genetica, ma dal cambiamento dell'ambiente che ci fa diventare ipersensibili, predisponendoci a essere più responsivi e più ricettivi. Nel bambino piccolo, quello al di sotto dell'anno, accade ancora più facilmente. Il problema è che a Pescara siamo in una condizione di inquinamento cronico ormai da anni, ma non si riesce a porvi rimedio». «Inoltre», aggiunge Silvestre, «oggi non ci sono più le stagioni, come quella pollinica, ma il nostro organismo non è abituato a questi continui cambiamenti. Ma la problematica principale resta quella del traffico veicolare con i motori diesel e a benzina verde che immettono nell'aria biossido di zolfo e di azoto, inquinanti che provocano tosse e broncospasmo. Queste molecole insieme agli allergeni, provocano connubi ancora sconosciuti al nostro sistema immunitario. La conseguenza è che le nanoparticelle arrivano fino agli alveoli dei bronchi».
I CONSIGLI. Silvestre, soprattutto per i più piccoli, raccomanda alle mamme di evitare gli orari di punta durante i quali è maggiore il numero di veicoli sulle strade, ma sottolinea che «è sempre meglio evitare di esporsi, ma anche restare chiusi dentro casa non serve, perché basta aprire le finestre ed entra l'inquinamento. È importante accorgersi il prima possibile di queste patologie, se le prendi riesci a contenere la crisi respiratoria e provochi meno danni irreversebili». Senza creare allarmismi, ma solo per comprendere l'entità del fenomeno, si prevede che nel 2020 si morirà più per insufficienze respiratorie che per tumori.
IL CONVEGNO. Vista l'importanza sempre crescente della problematica, Silvestre ha organizzato un convegno nazionale che si terrà venerdì e sabato prossimi a Francavilla al Mare e che vedrà la partecipazione di relatori provenienti da tutta Italia. «L'obiettivo del convegno», dice Silvestre, «è quello di indirizzare i pediatri a individuare precocemente il bambino allergico, indirizzarlo a un corretto stile di vita e facilitare l'acquisizione di conoscenze teoriche più specifiche in tema di terapia».
I NUMERI. Lo scorso anno le visite e gli esami diagnostici effettuati dall'Unità di Fisiopatologia respiratoria pediatrica del dipartimento materno infantile dell'ospedale di Pescara, diretta da Gaetano Silvestre, sono stati 2.785, nel 2010 1.395 e 1.393 nel 2009. Tra questi spirometria semplice, basale e globale, prick test, rinolaringoscopia e test del sudore. Anche la percentuale dei bambini ricoverati in ospedale per patologie di questo tipo è sempre più elevata, in calo invece i day hospital, ma solamente per una questione economica di contenimento dei costi. Si è passati dai 469 del 2009 ai 412 dello scorso anno, con il picco del 2010 con 519. Pescara è una delle città con le percentuali più alte in Italia sul fronte delle malattie respiratorie pediatriche: in città un bambino su otto ha l'asma, uno su quindici ha dermatiti e uno su tre ha la rinite allergica. Inoltre l'asma rappresenta una delle cause più frequenti di assenza dalla scuola e di assenza dal lavoro dei genitori di bambini asmatici. Numeri e percentuali che preoccupano, visto anche che quest'anno i livelli di legge delle micropolveri in città sono stati già superati decine di volte. «Bloccare il traffico solo una giornata», sottolinea Silvestre, «non mi sembra un rimedio oculato, ma solo un palliativo che non risolve il problema. Non è questa la soluzione».
LE CAUSE. Come spiega Silvestre, «la cresciuta incidenza delle patologie respiratorie allergiche non è causata da una nostra mutazione genetica, ma dal cambiamento dell'ambiente che ci fa diventare ipersensibili, predisponendoci a essere più responsivi e più ricettivi. Nel bambino piccolo, quello al di sotto dell'anno, accade ancora più facilmente. Il problema è che a Pescara siamo in una condizione di inquinamento cronico ormai da anni, ma non si riesce a porvi rimedio». «Inoltre», aggiunge Silvestre, «oggi non ci sono più le stagioni, come quella pollinica, ma il nostro organismo non è abituato a questi continui cambiamenti. Ma la problematica principale resta quella del traffico veicolare con i motori diesel e a benzina verde che immettono nell'aria biossido di zolfo e di azoto, inquinanti che provocano tosse e broncospasmo. Queste molecole insieme agli allergeni, provocano connubi ancora sconosciuti al nostro sistema immunitario. La conseguenza è che le nanoparticelle arrivano fino agli alveoli dei bronchi».
I CONSIGLI. Silvestre, soprattutto per i più piccoli, raccomanda alle mamme di evitare gli orari di punta durante i quali è maggiore il numero di veicoli sulle strade, ma sottolinea che «è sempre meglio evitare di esporsi, ma anche restare chiusi dentro casa non serve, perché basta aprire le finestre ed entra l'inquinamento. È importante accorgersi il prima possibile di queste patologie, se le prendi riesci a contenere la crisi respiratoria e provochi meno danni irreversebili». Senza creare allarmismi, ma solo per comprendere l'entità del fenomeno, si prevede che nel 2020 si morirà più per insufficienze respiratorie che per tumori.
IL CONVEGNO. Vista l'importanza sempre crescente della problematica, Silvestre ha organizzato un convegno nazionale che si terrà venerdì e sabato prossimi a Francavilla al Mare e che vedrà la partecipazione di relatori provenienti da tutta Italia. «L'obiettivo del convegno», dice Silvestre, «è quello di indirizzare i pediatri a individuare precocemente il bambino allergico, indirizzarlo a un corretto stile di vita e facilitare l'acquisizione di conoscenze teoriche più specifiche in tema di terapia».
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