Doping, Di Luca assolto: "E' finito un incubo"
Giustizia è fatta, il Gui lo assolve dall'accusa di avere utilizzato un metodo proibito, "perché non è stato raggiunto il livello di probabilità richiesto dall'articolo 3.1 del codice antidoping".
Danilo Di Luca assolto dall'accusa di doping. Il Giudice di ultima istanza del Coni in materia di doping ha assolto il vincitore del Giro d'Italia 2007. Il ciclista abruzzese era stato deferito dopo che gli erano stati riscontrati valori anomali in seguito a un controllo a sorpresa effettuato al termine della tappa dello Zoncolan dell'ultimo Giro.
Di Luca è stato assolto dal Gui dall'accusa di avere utilizzato un metodo proibito, "perché non è stato raggiunto il livello di probabilità richiesto dall'articolo 3.1 del codice antidoping". Di Luca era stato accusato nell'ambito della vicenda legata ai valori ormonali anomali evidenziati dal controllo effettuato alle 20,50 del 30 maggio dell'anno scorso, a conclusione della 17/ma tappa del Giro d'Italia.
Il fratello Massimo, subito dopo la lettura del dispositivo, ha chiamato il campione per dargli la bella notizia. Danilo Di Luca potrà ora difendere il titolo al Giro d'Italia. "Quando gliel'ho detto era contento, senza parole - racconta Massimo Di Luca, titolare di un negozio di parrucchiere a Roma - Ha detto che adesso si concentrerà sul Giro: anche oggi si è allenato, è un campione e la gente lo vuole più forte di prima".
Passata la paura di una lunga squalifica, il fratello della maglia rosa può togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Non si può trattare in questa maniera chi fa con amore questo mestiere, i suoi tifosi, la sua famiglia. Anche la moglie, Valentina, è contenta, c'era paura per una condanna ma allo stesso tempo eravamo certi che le cose sarebbero finite bene.
Giustizia è fatta, è finito un incubo - conclude Massimo Di Luca - Abbiamo sofferto tanto, spero che questa vicenda insegni che, prima di condannare qualcuno, bisogna stare più attenti". Il campione, dopo la notizia dell'assoluzione, è stato visto nelle vie del centro di Pescara. Tanti i tifosi che si sono congratulati con lui.
Di Luca è stato assolto dal Gui dall'accusa di avere utilizzato un metodo proibito, "perché non è stato raggiunto il livello di probabilità richiesto dall'articolo 3.1 del codice antidoping". Di Luca era stato accusato nell'ambito della vicenda legata ai valori ormonali anomali evidenziati dal controllo effettuato alle 20,50 del 30 maggio dell'anno scorso, a conclusione della 17/ma tappa del Giro d'Italia.
Il fratello Massimo, subito dopo la lettura del dispositivo, ha chiamato il campione per dargli la bella notizia. Danilo Di Luca potrà ora difendere il titolo al Giro d'Italia. "Quando gliel'ho detto era contento, senza parole - racconta Massimo Di Luca, titolare di un negozio di parrucchiere a Roma - Ha detto che adesso si concentrerà sul Giro: anche oggi si è allenato, è un campione e la gente lo vuole più forte di prima".
Passata la paura di una lunga squalifica, il fratello della maglia rosa può togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Non si può trattare in questa maniera chi fa con amore questo mestiere, i suoi tifosi, la sua famiglia. Anche la moglie, Valentina, è contenta, c'era paura per una condanna ma allo stesso tempo eravamo certi che le cose sarebbero finite bene.
Giustizia è fatta, è finito un incubo - conclude Massimo Di Luca - Abbiamo sofferto tanto, spero che questa vicenda insegni che, prima di condannare qualcuno, bisogna stare più attenti". Il campione, dopo la notizia dell'assoluzione, è stato visto nelle vie del centro di Pescara. Tanti i tifosi che si sono congratulati con lui.