TERAMO

Coppia truffata dopo l'acconto per la baita di montagna

Versa 500 euro di caparra, ma dopo aver dato i soldi non trova più l’interlocutore sul web. Il denaro  accreditati su una carta postale che è risultata disattivata subito dopo il prelievo

TERAMO. La tecnica è sempre la stessa: pubblicizzare appartamenti da favola per le vacanze a prezzi stracciati, racimolare i soldi (pochi ma evidentemente sicuri) e poi sparire dal web.
Nonostante il raggiro sia noto, le vittime continuano a non mancare. Come i fidanzati teramani, ma il numero è destinato ad aumentare, che pensavano di aver fatto l’affare per la settimana bianca prenotando una baita di montagna in Piemonte e che invece si sono ritrovati con niente. O meglio con la certezza di essere stati raggirati considerato che, dopo aver bloccato la fantomatica offerta versando quasi 500 euro, si sono ritrovati con nulla visto che alle successive richieste di chiarimenti nessuno ha più risposto. Hanno presentato una denuncia, già approdata negli uffici della Procura, che darà vita all’ennesima inchiesta su una truffa informatica ma che sicuramente non servirà a far rientrare i due fidanzati della somma versata per una vacanza in montagna solo sognata.

Da tempo le forze dell’ordine, in particolare la polizia postale, lancia appelli ad usare accortezze con il web.
La regola principale è diffidare sempre dei prezzi stracciati. Il primo segnale che c’è qualche cosa che non va è proprio il prezzo. I truffatori, infatti, di solito chiedono una caparra anche molto bassa, spesso da accreditare su carta postale come anche in questo caso. Un buon impostore non pretende mai più di qualche centinaia di euro, perché fa affidamento sulla quantità di persone che riesce a raggirare. Un altro campanello d’allarme è la scarsa disponibilità a mostrare la casa o a un incontro prima della partenza. Per sciogliere ogni dubbio, ricordano sempre gli esperti della polizia, meglio contattare le associazioni sul posto e assicurarsi che la casa sia davvero in affitto, chiedere un numero di telefono fisso e non accontentarsi del cellulare. E ancora, consigliano gli investigatori, vietato mandare le credenziali bancarie via mail, se non si vuole restare vittima di phishing.(d.p.)
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