TERAMO
Interrotte le ricerche di Lanciotti in montagna: "Fatto tutto il possibile"
Dopo 26 giorni resta un mistero la scomparsa dell'escursionista di Pineto sul Gran Sasso. Per gli esperti ci sono "contemporanee condizioni sfavorevoli nell’ambito di uno scenario estremamente impervio"
TERAMO. Dopo quasi un mese di ricerche senza sosta e con centinaia di uomini e mezzi, la prefettura è costretta ad arrendersi e a interromperle a meno di nuovi elementi indiziari. Resta per ora avvolta nel mistero la scomparsa di Giorgio Lanciotti, l'escursionista 35enne di origini rosetane e residente a Pineto, che non è più tornato a casa dal 21 settembre scorso dalla montagna di Prati di Tivo, sotto il Gran Sasso.
In 26 giorni lo hanno cercato vigili del fuoco, Soccorso alpino e speleologico, Soccorso alpino della guardia di finanza, carabinieri: 634 le unità impiegate e circa 1.052 i km di tracce percorsi a piedi e 863 i km con mezzi aerei.
Nelle zone impervie sono state effettuate riprese con elicotteri e droni ed impiegate, in aree definite, le unità cinofile e, per non lasciare nulla di intentato, le ricerche si sono spinte anche sul versante Aquilano, in particolare nelle zone e negli itinerari che Lanciotti avrebbe potuto ipoteticamente percorrere, presumibilmente disorientato.
"Non essendo emersi, a oggi, elementi investigativi dai quali desumere scenari di scomparsa diversi dalla ipotesi di evento accidentale in alta montagna", scrive la Prefettura in una nota, "i soccorritori ritengono di aver fatto tutto il possibile e che le ricerche, salvo dovessero in futuro emergere ulteriori elementi, non possano proseguire tenuto conto, inoltre, dell’approssimarsi della cattiva stagione".
Stando a quanto riferito dagli esperti, il mancato ritrovamento di Lanciotti può trovare spiegazione nella "combinazione di contemporanee condizioni sfavorevoli nell’ambito di uno scenario estremamente impervio".
Per questo motivo il prefetto Fabrizio Stelo, con le strutture coinvolte nelle attività, ha ricevuto i familiari per metterli al corrente degli ultimi sviluppi delle ricerche e "per esprimere la piena vicinanza istituzionale e il pieno sostegno umano".