TERAMO
Messaggio esca su WhatsApp: rubati venti profili in un mese
La trappola scatta quando si riceve una comunicazione da un contatto amico che richiede un codice. I malcapitati derubati dei propri dati dopo aver risposto, raffica di denunce alla polizia postale
TERAMO. La truffa corre sempre più veloce nella galassia online e non risparmia WhatsApp. Sono venti i teramani che nell’ultimo mese sono stati frodati con il trucco del codice a sei cifre messo in piedi per impossessarsi del profilo account che, in questo modo, viene hackerato. La truffa non è nuova, ma ultimamente ha registrato un’impennata con tanto di denunce alla polizia postale e delle telecomunicazioni che ha subito avviato le indagini. Un primo rapporto è stato rimesso al pm Stefano Giovagnoni (foto in basso).
Gli utenti, ingannati dalla presunta conoscenza del mittente del messaggio e inconsapevoli dei rischi collegati alla violazione del profilo, rispondono inviando il codice richiesto. È il momento in cui i cybercriminali si impadroniscono dell’account del servizio di messaggistica per mettere a segno truffe utilizzando il numero di telefono del malcapitato e accedendo a tutti i contatti in rubrica. A volte con tanto di richiesta di riscatto per non divulgare foto o altro. Foto, video, password, contenuti delle chat, infatti, in questo modo passano nelle mani degli hacker.
Nella migliore delle ipotesi le informazioni trafugate vengono usate per rubare a catena altri profili. Nella peggiore per mettere a rischio il conto in banca o minacciare di divulgare in rete materiale compromettente a meno che non si paghi. Tutto inizia con un messaggio, apparentemente innocuo, che arriva da un contatto della vittima: «Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?». Contemporaneamente arriva un sms con il codice in questione. Spesso il mittente figura essere proprio WhatsApp. Se lo inoltri a chi l’ha chiesto, la frode scatta come una tagliola e la tua identità digitale non ha scampo. A mandare il messaggio, infatti, non è stato sicuramente un amico ma un cyber criminale che molto probabilmente ha già rubato l’identità della persona con cui pensi di interagire. L’hacker ha attivato la procedura per spostare il nostro account sul suo smartphone. Gli manca soltanto l’ultimo passaggio: il codice di verifica che viene inviato via sms al numero di telefono registrato. Se la vittima glielo inoltre è fatta.
Da tempo la polizia postale rimarca come i codici che arrivano per sms siano strettamenti personali e non vadano mai condivisi. Inoltre, e anche in questo caso le raccomandazioni delle forze dell’ordine ormai sono all’ordine del giorno, non bisognerebbe mai cliccare su eventuali link presenti nei messaggi di testo.
La violazione dell’account va subito denunciata per scongiurare il rischio di diventare complici inconsapevoli dei cyber criminali.
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