Pittrice morta, i carabinieri nella casa di Ancona
La strana frase del figlio a "Chi l'ha visto?": confonde Cingoli con Chienti, il fiume dove successivamente è stato trovato il corpo della donna. Anche l'auto al setaccio
ANCONA. È frenetica l'attività dei carabinieri per fare chiarezza sulla morte di Renata Rapposelli, la pittrice teatina di 64anni _ residente ad Ancona _ scomparsa il 9 ottobre scorso il cui corpo è stato ritrovato più recentemente in un dirupo vicino a Tolentino (Macerata), a ridosso del fiume Chienti. Renata Rapposelli scomparve dopo una visita a Giulianova all'ex marito e al figlio, che sono indagati per omicidio e occultamento di cadavere dalla Procura di Ancona. I militari hanno effettuato un sopralluogo bella casa della pittrice e chiesto la presenza del legale di marito e figlio, l'avvocato Alessandro Angelozzi, per ulteriori accertamenti sull'auto in uso a Giuseppe e Simone Santoleri.
Gli investigatori sono alla ricerca di prove (tracce di terreno e altro) per collocare l'auto sul luogo del rinvenimento del cadavere, abbastanza distante (50 km) dal percorso che l'ex marito della Rapposelli dice di aver fatto per riaccompagnarla nelle Marche, lasciandola alle porte di Loreto.
Ieri, la trasmissione Chi l'ha visto? si è occupata nuovamente del caso, soffermandosi in particolare su una frase di Simone Santoleri, che al giornalista della trasmissione ha parlato della telefonata ricevuta dai carabinieri di Cingoli. I militari gli notificavano la denuncia di scomparsa della madre presentata da un amico della pittrice. «"Sono il maresciallo dei carabinieri di Cingolì - ha detto Santoleri riportando i contenuti della telefonata -. Cingoli, ma a me viene in mente "Chienti", non so perché». Proprio il nome del fiume sulle cui sponde è poi stato ritrovato il corpo della donna. Ma per l'avvocato Angelozzi è solo un'ipotesi suggestiva: «Non voleva dire - ha dichiarato - quello che voi giornalisti pensate».
AUTO AL SETACCIO. L'auto di proprietà di Giuseppe e Simone Santoleri, una Fiat 600, è stata analizzata dai carabinieri dei Ris a Giulianova, dove vivono l'ex marito e il figlio di Renata Rapposelli. L'auto era già stata sequestrata una prima volta e poi dissequestrata. Il nuovo sequestro è conseguenza del ritrovamento del cadavere della donna, in una zona di campagna, con terra e sassi, vegetazione. L'obiettivo è verificare se su pneumatici, parafanghi, sotto la vettura, nei paraurti, ma anche nell'abitacolo, sui tappetini, sui sedili, etc. vi siano tracce tali da poter dire che la Fiat 600 è transitata a Tolentino. Tutto il materiale che viene repertato sarà quindi analizzato nei laboratori del Ris e comparato con quello prelevato dove i resti della sono stati ritrovati pochi giorni fa. Un lavoro che si annuncia piuttosto lungo e complesso.