Terremoto, scosse e paura tra Amatrice e Accumoli
Sisma di magnitudo 4.0 seguito da una serie di scosse di assetamento le più forti con intensità 3.2 e 3.4. E intanto nelle tendopoli arriva il freddo
PESCARA. Una scossa di magnitudo 4.1 è stata registrata nella notte con epicentro tra i Comuni di Amatrice ed Accumoli, nell’area in provincia di Rieti già colpita dal terremoto del 24 agosto. La scossa è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle ore 1:24 di stanotte e a una profondità di 10 chilometri. Alla nuova scossa ne hanno fatto seguito altre, nella stessa zona, le più forti delle quali all’3:20 e alle 5:30 rispettivamente di magnitudo 3.2 e 3.4. Solo nel Comune di Amatrice sono ancora 850 le persone ospitate nelle tendopoli allestite dalla protezione civile dopo il sisma, di magnitudo 6.0, che la notte tra il 23 e il 24 agosto ha ucciso 297 persone.
«Sta arrivando il freddo, la pioggia c’è già da giorni, e in tenda non si può più stare. Da venerdì liberiamo i campi». Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non si ferma un istante da quasi un mese, da quando il terremoto ha raso al suolo buona parte del Comune che amministra e organizza l’ennesimo spostamento della sua gente rimasta senza una casa. Spiega che l’obiettivo principale adesso è eliminare le tende anche per permettere alla Protezione civile di costruire i map (moduli abitativi provvisori) che sorgeranno al posto delle tendopoli più grandi.
Sono una decina i campi creati nei dintorni di Amatrice che accolgono da quasi un mese, nelle tende blu della Protezione civile, tutti coloro che hanno perso la casa la notte del sisma e i soccorritori, venuti da tutta Italia, che lavorano nella zona. I due campi maggiori sono gestiti con l’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) ma anche le tendopoli più piccole lavorano a pieno regime: ospitano complessivamente 850 persone alle quali viene offerto un letto, una mensa, supporto psicologico, piccole ludoteche per i bambini e altri servizi come la lavanderia, o il taglio di capelli grazie all’opera di parrucchiere volontarie.
Dalla fine di questa settimana i campi verranno progressivamente chiusi: via le tende e chi, tra gli ospiti, ha una casa che è stata giudicata agibile potrà tornarci. Gli altri useranno case che hanno resistito al sisma e sono state offerte da proprietari residenti altrove. Quelli che non se la sentono di tornare nelle case che hanno resistito al terremoto verranno trasferiti in alberghi o faranno richiesta del cosiddetto ’cas’, contributo per autonoma sistemazione.
Per i piccoli viali delle tendopoli ci si prepara in queste ore al nuovo spostamento: ad alcuni non è rimasto quasi nulla eppure tutti, con grande dignità, cercano di andare avanti e recuperare, a piccoli passi, pezzi della quotidianità perduta con il sisma.