TERAMO
«Ti faccio fare la fine di Ester». Minacce e botte alla mamma
Ancora un arresto per maltrattamenti in famiglia: finisce in carcere un teramano di 41 anni. Diceva alla madre che l’avrebbe uccisa come la dottoressa di Sant'Omero assassinata dal suo persecutore
TERAMO. Difficile comprendere che cosa sia scattato nella sua psiche dopo la morte del padre, ma è da allora che sottopone la madre a botte e minacce. Ma i carabinieri di San Nicolò a Tordino ieri mattina hanno messo fine alle continue vessazioni di L.S., disoccupato 41enne, nei confronti della madre. L’hanno arrestato e rinchiuso nel carcere di Castrogno. Quella nei confronti della madre è stata una vera e propria escalation di violenza. E’ iniziata due anni fa, in concomitanza con la morte del padre. La via crucis della donna, ora 66enne, è iniziata con qualche schiaffo, qualche strattone, accompagnati da urla e improperi. Ma via via le aggressioni si sono fatte più violente e frequenti. Schiaffi, pugni, calci, tanto che l’anziana è anche andata a farsi curare al pronto soccorso dell’ospedale di Teramo. Qui c’è un apposito programma, il “Percorso rosa” che prende in carico le vittime di violenza. Ma accanto alle botte anche le minacce, sempre più terribili. Fino all’ultima, agghiacciante: «Stai attenta che ti faccio fare la fine di Ester, l’oncologa accoltellata».
Forse proprio la crudezza di quest’ultima minaccia, unita al colloquio con il personale del “Percorso rosa”, ha indotto la madre a denunciare il figlio. La donna ha resistito due anni ai maltrattamenti, tentando fino all’ultimo di proteggere il figlio. E quando il pericolo dell’aggressione si faceva più forte, spesso andava a nascondersi a casa di un’amica, per fuggire alle botte di L.S. Non è ancora ben chiaro che cosa inducesse L.S. alle violenze nei confronti della madre, ma sembra che non ci fossero le “classiche” richieste di denaro. La segnalazione ai carabinieri ha avviato indagini al termine delle quali, sulla base del rapporto presentato dalla stazione di San Nicolò a Tordino, l’ufficio del giudice per le indagini preliminari Greta Aloisi ha emesso un’ordinanza applicativa di misura cautelare. E i carabinieri ieri hanno arrestato il 41enne di Teramo, per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno.
L’arresto compiuto ieri mattina dei carabinieri di San Nicolò a Tordino arriva a poche ore da quello per un altro caso simile. C.C., teranano di 30 anni è stato arrestato giovedì per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Da tempo menava alla madre se questa non gli dava i soldi per compre la droga. Una situazione familiare costellata da ripetuti episodi di violenza che ha indotto la donna a rivolgersi alle forze dell’ordine. Il trentenne era solito costringere la madre ad accompagnarlo in macchina sulla costa, per acquistare le dosi di stupefacente di cui aveva bisogno. In una circostanza, in particolare, non soddisfatto della somma che la madre poteva dargli, l’aveva picchiata al volto tanto da costringerla a far ricorso alle cure del pronto soccorso. Non è stato l’unico episodio violento, ma sicuramente quello con le conseguenze più pesanti per la madre. La donna sperava sempre che la situazione potesse migliorare, ma così purtroppo non è stato. Al termine delle indagini, quindi, gli agenti della Volante hanno rimesso il rapporto alla Procura della Repubblica, che ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai poliziotti giovedì sera, quando il giovane violento e tossicodipendente è stato portato nella casa di pena circondariale di Castrogno.
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