Yacht naufragato a Tortoreto, slitta il recupero del relitto

La Mari Ter di Ortona non ha ancora presentato il piano. Prosegue l’inchiesta: interrogato anche l’armatore

TORTORETO. Il Larissa resterà sul fondale dove è adagiato per qualche giorno ancora. Non è stato ancora presentato ufficialmente il piano di recupero che la Mari Ter di Ortona attuerà per ripescare il relitto dello yacht colato a picco sabato scorso, a un miglio e emzzo al largo della costa i Tortoreto e Giulianova. Finora il sostituto procuratore Andrea De Feis non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati. Ogni possibile ipotesi di reato (quelle per cui si potrebbe procedere sono di naufragio, pericolo per la sicurezza alla navigazione e inquinamento colposi) passerà attraverso le perizie tecniche sul relitto una volta recuperato.

leggi anche: Yacht va in fiamme e affonda in Adriatico: salvati otto naufraghi - Foto e Video Paura a largo della costa teramana. Un'imbarcazione ha preso fuoco nel tratto di mare tra Tortoreto e Giulianova. Salve le 8 persone a bordo, tra cui un ragazzo e una ragazza minorenne, grazie all'intervento degli adetti dello stabilimento Antares di Tortoreto

Nel frattempo si procede per due inchieste: una amministrativa e l’altra penale e per quest’ultima si attende la relazione di polizia giudiziaria delegata all’ufficio circondariale marittimo di Giulianova. Del caso si sta occupando il tenente di vascello Sandro Pezzuto, comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Giulianova, che dopo aver interrogato lo skipper inglese dello yacht, ieri ha ascoltato l’armatore russo del “Larissa”. Sempre ieri, l’ufficiale, ha avuto un colloquio telefonico con il sostituto procuratore per un aggiornamento del caso. Domenicascorsa, i sub della Mari Ter e quelli dei vigili del fuoco si sono tuffati per ispezionare il relitto il cui rogo si sarebbe sviluppato nella sala-motori per cause che dovranno essere accertate. Quanto alla possibile presenza di carburante ancora rimasto nei serbatoi, a oggi non si segnalano macchie né perdite per cui si suppone che il carburante possa essersi bruciato completamente durante l’incendio.

Durante l’immersione effettuata domenica dai sommozzatori dell’azienda ortonese, specializzata, fra le altre cose, nel recupero di imbarcazioni affondate, sono state scattate foto del relitto utili per le indagini. Sul Larissa, yacht battente bandiera maltese, lungo 23 metri, viaggiavano, tra ospiti e componenti dell’equipaggio, otto persone tra cui due adolescenti di 12 e 14 anni. Le soluzioni da adottare per il recupero dipendono dalla presenza o meno di punti di appiglio. La struttura dello yacht è seriamente danneggiata specie nello scafo dove si trovano i punti utili all’aggancio dei palloni, qualora si volesse utilizzare questo tipo di procedura per far riemergere ciò che resta della lussuosa imbarcazione da turismo maltese. Da valutare anche l’utilizzo di un bilancino montato su montopontone. Prima di decidere il tipo di procedura da adottare, si attende il piano della Mari Ter i cui costi saranno a carico dell’armatore. La relazione dell’impresa specializzata dovrà poi passare il vaglio della sicurezza da parte dell’autorità marittima. Ottenuto il via libera, le operazioni dovrebbero concludersi in un giorno.

Alex De Palo

©RIPRODUZIONE RISERVATA