Il Comune di Pescara ha chiesto due milioni di euro di risarcimento ai 26 imputati del processo sulle tangenti, a partire dall’ex sindaco Luciano D’Alfonso. L’ente, la cui costituzione di parte civile è stata ammessa ieri dal gup Guido Campli, chiede i danni patrimoniali e d’immagine. Ieri in aula scontro sulle intercettazioni tra il pm Varone e la difesa di Guido Dezio, che avrà 20 giorni per ascoltare tutte le registrazioni
D’Alfonso avrebbe dato incarichi dirigenziali a Dezio prima del concorso sospetto, senza alcuna procedura pubblica, come richiesto invece dal regolamento. È quanto emerso ieri, in aula, durante il processo all’ex sindaco, nella testimonianza del maresciallo che indagò. In aula anche il presidente del consiglio regionale Pagano, tra i firmatari dell’esposto alla procura: "Ma non approfondii la vicenda"
L’ente lo sospende dal lavoro e avvia la procedura per licenziarlo. Il braccio destro di D’Alfonso pronto a reagire "Non mi aspettavo un provvedimento così pesante"