Il sindaco pronto a lasciare dopo l’inchiesta sulle presunte tangenti per appalti della ricostruzione. La giunta comunale straordinaria gli chiede di restare e lui prende 48 ore di tempo
Domiciliari per gli ex assessori Placidi e Tancredi e il titolare della ditta Steda Tra gli indagati il vicesindaco Riga (dimissionario) e il dirigente Di Gregorio
Il politico, indagato per presunte tangenti sulla ricostruzione post terremoto, lascia per “per consentire alla magistratura di fare il suo lavoro e non gravare sul comune”. Cialente: “Essere sotto l’occhio della Procura è per la ricostruzione dell’ Aquila una garanzia”
L’inchiesta ha il suo fulcro nei soldi facili-facili dei puntellamenti. Un piatto da 250 milioni di euro che ha messo a tacere le proteste, inesistenti dopo la stagione delle carriole
a cura di Marianna Gianforte, Marina Marinucci, Fabio Iuliano, Giampiero Giancarli e Giuseppe Boi
Le accuse: millantato credito, corruzione, falsità materiale ed ideologica, appropriazione indebita. Quattro ai domiciliari: Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell'Asl numero 1, ex assessore di centrodestra e all'epoca consigliere comunale delegato per il recupero dei beni artistici; Vladimiro Placidi, 57, ex assessore comunale alla ricostruzione; Daniela Sibilla, 38, dipendente del Consorzio beni culturali; Pasqualino Macera, 56, imprenditore abruzzese. Indagati, oltre all'ex vice sindaco, anche Mario Di Gregorio, 45, direttore del settore ricostruzione del Comune, abrizio Menestò, 65, ingegnere di Perugia, e Daniele Lago, 40, imprenditore di Bassano del Grappa, Ad della Steda Spa