Melilla: alle Primarie del centrosinistra il modello è L’Aquila

Il coordinatore regionale di Sel: ci vogliono spirito unitario e rifiuto dei trasformismi per curare la politica abruzzese

PESCARA. «Le Primarie sono un'ottima medicina per curare la malattia della sfiducia e del disprezzo della politica. Dare al popolo la sovranità di scelta del candidato presidente della Regione è una scelta di partecipazione che risponde anche al preoccupante fenomeno dell'astensionismo elettorale e politico.

Molto dipenderà anche dal modo in cui andremo alle Primarie nazionali, con quale alleanza e con quali regole condivise». Gianni Melilla interviene così nella discussione sulle Primarie nel centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione alle elezioni del 2013.

«Mi auguro», dice il coordinatore regionale di Sel, Sinistra ecologia e libertà, «che tutto il centrosinistra sia unito per questa sfida e sappia confrontarsi non solo sulla persona da scegliere ma soprattutto sulla nostra idea di Regione, sulle scelte strategiche e di prospettiva. Dobbiamo unirci non sulla vaghezza di programmi chilometrici, ma, per dirla con Gramsci, su poche idee - forza».

In Abruzzo, dice Melilla, Sel pone «4 grandi idee forza», in vista delle Primarie. Quali?

«La ricostruzione dell'Aquila; poi la sfida di un Piano del lavoro, di ambizione pari a quello che lanciò Di Vittorio nel dopoguerra; quindi la costruzione di un moderno ed efficiente sistema sanitario e di welfare locale; infine una cura straordinaria del territorio, del mare, dei fiumi, della montagna, delle città abruzzesi che faccia dell'ambiente un vero paradigma di un nuovo sviluppo».

Il nuovo centrosinistra, sostiene Melilla, deve ripartire da questo tema «e declinarlo politicamente, con programmi realistici e innovativi, che rendano la società meno diseguale e ingiusta.Dobbiamo ridare speranza ad una politica di vero cambiamento».

«Le Primarie», aggiunge il coordinatore di Sel, «devono essere innanzitutto un messaggio di speranza, di scommessa su una coalizione unita, che consideri del tutto chiusa la stagione miserabile di lotte tra partitini interessati più alle proprie bandierine che al futuro del popolo e dell'Italia».

Quanto alle alleanze, Melilla sostiene che «il vincolo della coalizione deve prevalere su tutto se crediamo in questo strumento di partecipazione democratica.Adesso dobbiamo definire regole, tempi, modalità per le primarie regionali che dovranno essere aperte e anche di contenuti programmatici». Il modello sperimentato all'Aquila è per Sel, «il più efficace ed è quello che ci ha fatto vincere nel modo più limpido».Sel, sotiene ancora Melilla, «ha nel suo Dna le primarie e dunque parteciperemo con grande convinzione. Naturalmente chi partecipa alle Primarie è la coalizione che va alle elezioni. Spettacoli trasformistici non ci interessano, come purtroppo è accaduto ad Ortona, dove si è tradito in modo penoso lo spirito unitario delle primarie che erano state fatte unitariamente».

Quindi, conclude Melilla, «nessuna furbizia, vogliamo un centrosinistra che con le Primarie di coalizione si catterizzi per la modernità del suo progetto, per la lealtà con cui vuole relazionarsi, per l'onestà della sua classe dirigente , per la capacità di emozionare, appassionare, trascinare».

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