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22 aprile

22 Aprile 2025

Oggi, ma nel 1815, a Forlì, il feldmaresciallo viennese Adam Albert von Neipperg detto “Il Montenuovo”, comandante della divisione militare inviata dagli Asburgo contro Gioacchino Murat, re di Napoli, occupava la città, già sotto il dominio transalpino, nel contesto del conflitto austro-napoletano, cominciato il 15 marzo precedente e che terminerà il 20 maggio, contribuendo significativamente alla fatidica sconfitta che il cognato di Napoleone Bonaparte riporterà nella battaglia di Tolentino, del 2 e 3 maggio di quel 1815, che conseguentemente determinerà l’abbandono del trono partenopeo, il 22 maggio successivo.

Importante sarà anche la battaglia di Cesenatico del giorno successivo, 23 aprile (nella foto, particolare, allegoria dello scontro armato di quel giorno nella litografia di Franz Habermann), con vittoria austriaca nonostante la disparità di forze di 600 tra ussari e cacciatori asburgici contro 3mila armati della guarnigione d’avanscoperta murattiana.

Il conte di Neipperg, in località Torre lupara in agro di Pastorano, a sette chilometri da Capua, firmerà il trattato nella masseria del barone Biagio Lanza, patrizio capuano, che nel tempo diverrà “Casalanza”, il 20 maggio, col generale Pietro Colletta, rappresentante dello sconfitto regno di Napoli - Colletta che ne tratterà anche nel suo volume intitolato “Storia del reame di Napoli dal 1734 al 1825” - e con il colonnello John Fane conte di Westmorland, meglio conosciuto come “Lord Burghersh”, ministro plenipotenziario di Sua maestà britannica Giorgio III alla corte del Granducato di Toscana nonché delegato della formazione che aveva preso parte alla campagna in appoggio di Vienna.

Quindi, col contributo dell’imperatore Francesco II d’Asburgo-Lorena torneranno in auge i Borbone, con Ferdinando IV, che l’8 dicembre 1816 opterà per farsi chiamare Ferdinando I delle Due Sicilie, mettendo fine al decennio napoleonico all’ombra del Vesuvio. La fortezza di Pescara, insieme ai forti di Gaeta e di Ancona, non verrà ceduta.