ALBA ADRIATICA

Rivolta contro i rom "assassini" la rabbia per l'uccisione di Emanuele

Al termine della fiaccolata per la morte di Emanuele Fadani, per la quale sono indagati tre rom che avrebbero ucciso il giovane durante una rissa, oltre cinquecento persone, tra amici parenti e altri cittadini albensi, si sono dirette verso le case dei rom ribaltando e incendiando alcune automobili. In risposta, nella mattinata, un gruppo di rom ha circondato il Comune al grido "Razzisti, razzisti"

E' esplosa la rabbia dei cittadini di Alba Adriatica contro gli zingari. E la fiaccolata per la morte di Emanuele Fadani, ucciso a pugni da tre giovani rom, si è trasformata in una vera e propria rivolta popolare in missione punitiva. Prima invettive e insulti ai rom, poi, sputi, razzi incendiari, lancio di sassi verso le case degli zingari, vetri frantumati e auto ribaltate.

L'OMICIDIO
- Nella notte tra il 10 e l'11 novembre Emanuele Fadani entra nel pub Black out, all'altezza del civico 152 di viale Mazzini, per prendere un caffè e incontra tre ragazzi rom con i quali inizia un litigio a parole e senza motivo apparente. La lite si spotsa fuori dal locale dove i tre giovani aggrediscono a calci e pugni Emanuele che resta sul marciappiede senza vita.
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Ucciso a pugni dai rom

L'ARRESTO - Gli aggressori sono Danilo Levakovic, 21 anni, e Sante Spinelli, 25, poi arrestati e tradotti in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario. Il terzo rom, Elvis Levakovic, 21 anni, è ricercato dai carabinieri. Due sono cugini e l'altro è lo zio di uno dei minorenni arrestati ad agosto a Martinsicuro per l'omicidio fotocopia del cameriere Antonio De Meo.
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IL PRECEDENTE Ucciso a pugni durante una rissa

LA RIVOLTA - la sera dell'11 novembre, intorno alle 20, amici, conoscenti e altri abitanti di Alba Adriatica organizzano una fiaccolata in memoria di Emanuele Fadani ma, appresa la notizia dell'arresto dei due zingar, si dirigono verso la caserma con l'intenzone di linciare i due giovani accusati di omicidio. I militari riescono a respingerli e la sommossa si sposta verso la zona nord della cittadina abitata dagli zingari.
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LA RISPOSTA DEI ROM - Nella mattinata del 12 novembre, dopo la notte di guerriglia nel
centro di Alba, un gruppo di rom ha circondato il Comune urlando "Razzisti, razzisti". Polizia e vigili urbani sono intrevenuti ed hanno allontanato il gruppo. Tra gli zingari c'ra anche la madre di uno dei due giovani arrestati. Al momento nessuno è stato denunciato per l'assalto notturno alle case dei nomadi con il relativo ribaltamento delle auto e il lancio razzi incendiari contro le abitazioni.