Transcom, 276 licenziamenti
Firmato l’accordo: l’azienda resterà con soli 69 addetti.
L’AQUILA. Transcom licenzia 276 persone, ma resta all’Aquila con 69 addetti, che verranno selezionati su base volontaria. Gli altri, in attesa di essere riassorbiti da E-Care, potranno usufruire di un anno di ammortizzatori sociali in deroga. Alla fine l’accordo è arrivato e porta la firma di tutti i sindacati. Decisivo, per mettere la parola fine alla lunga vertenza del call center, il passaggio ieri al ministero del Lavoro: l’intesa raggiunta ricalca la proposta iniziale presentata dall’azienda e avallata da Confindustria e Provincia. In pratica, dal 25 novembre per 276 operatori scatterà la mobilità, che diventerà effettiva a partire dal 19 dicembre. Da questa data, si potrà utilizzare per un anno, e quindi fino al 20 dicembre 2010, un mix di ammortizzatori sociali in deroga. Il tempo necessario, questi 12 mesi, per rendere operativo il passaggio del personale a una nuova società, la E-Care, con la quale è già stato firmato un accordo quadro, che ora andrà perfezionato.
Nell’accordo siglato ieri a Roma c’è una novità importante: chi vuole restare in Transcom dovrà presentare una domanda a Confindustria, consegnandola di persona o mandando una raccomandata, entro il 24 novembre. I posti disponibili sono 69: se le richieste saranno maggiori la selezione avverrà tramite una graduatoria che terrà conto di parametri, come l’anzianità di servizio e coniugi o figli a carico. Dunque, il fronte sindacale, alla fine, si è ricompattato e ha dato il via libera all’operazione: l’intesa è stata firmata da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che nei prossimi giorni convocheranno un’assemblea per illustrare al personale i contenuti del documento. Al tavolo ministeriale erano presenti, per la Transcom, il capo del personale Giuseppe Bertini e l’avvocato Marco Marazza. Per Confindustria c’era il direttore Antonio Cappelli. Il prossimo passo, dopo l’assemblea con i lavoratori, sarà l’apertura del confronto con E-Care, alla quale le segreterie nazionali hanno già richiesto un incontro.
Dietro questa società - che ha scelto di investire sul territorio aquilano e di riassorbire il personale licenziato da Transcom - ci sono clienti importanti come Tele 2 e Vodafone. Secondo i sindacati locali, la nuova azienda potrebbe aprire i battenti già da gennaio 2010, usufruendo degli sgravi fiscali previsti dalla legge 33, che sono validi fino al 31 dicembre 2010. La vicenda Transcom, lo ricordiamo, è esplosa dopo il sisma del 6 aprile: lo stabile di Pettino è stato dichiarato inagibile e l’azienda è ricorsa alla cassa integrazione in deroga, distaccando parte dei dipendenti. La trattativa avviata prima del terremoto per ridurre le spese del personale ha subìto una svolta ed è stata aperta la procedura di mobilità, poi sospesa. Il braccio di ferro con i sindacati è andato avanti per mesi, per chiudersi ieri: Transcom resta, ma solo con 69 addetti su 345.
Nell’accordo siglato ieri a Roma c’è una novità importante: chi vuole restare in Transcom dovrà presentare una domanda a Confindustria, consegnandola di persona o mandando una raccomandata, entro il 24 novembre. I posti disponibili sono 69: se le richieste saranno maggiori la selezione avverrà tramite una graduatoria che terrà conto di parametri, come l’anzianità di servizio e coniugi o figli a carico. Dunque, il fronte sindacale, alla fine, si è ricompattato e ha dato il via libera all’operazione: l’intesa è stata firmata da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che nei prossimi giorni convocheranno un’assemblea per illustrare al personale i contenuti del documento. Al tavolo ministeriale erano presenti, per la Transcom, il capo del personale Giuseppe Bertini e l’avvocato Marco Marazza. Per Confindustria c’era il direttore Antonio Cappelli. Il prossimo passo, dopo l’assemblea con i lavoratori, sarà l’apertura del confronto con E-Care, alla quale le segreterie nazionali hanno già richiesto un incontro.
Dietro questa società - che ha scelto di investire sul territorio aquilano e di riassorbire il personale licenziato da Transcom - ci sono clienti importanti come Tele 2 e Vodafone. Secondo i sindacati locali, la nuova azienda potrebbe aprire i battenti già da gennaio 2010, usufruendo degli sgravi fiscali previsti dalla legge 33, che sono validi fino al 31 dicembre 2010. La vicenda Transcom, lo ricordiamo, è esplosa dopo il sisma del 6 aprile: lo stabile di Pettino è stato dichiarato inagibile e l’azienda è ricorsa alla cassa integrazione in deroga, distaccando parte dei dipendenti. La trattativa avviata prima del terremoto per ridurre le spese del personale ha subìto una svolta ed è stata aperta la procedura di mobilità, poi sospesa. Il braccio di ferro con i sindacati è andato avanti per mesi, per chiudersi ieri: Transcom resta, ma solo con 69 addetti su 345.