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5 dicembre

5 Dicembre 2024

Oggi, ma nel 1872, a Rochester, in America, Susan Brownell Anthony, attivista e pioniera dei diritti civili del gentil sesso negli States, votava per un rappresentante del congresso degli Stati uniti d’America violando la legge che non prevedeva il diritto di esprimere preferenza alle donne. Per quel suo gesto sovversivo verrà multata di cento dollari, cifra che non pagherà ritenendola frutto di una restrizione legislativa ingiusta. La sfida elettorale a stelle e strisce prevedeva in quella giornata il confronto con le urne tra Horace Greeley, democratico newyorkese, contro Ulisses Grant, repubblicano dell’Illinois. La suffragetta incriminata veniva arrestata insieme ad altre 14 manifestanti e trascinata, il 18 giugno 1873, davanti al giudice distrettuale di New York Hard Hunt per il processo.

L’episodio causava enorme clamore, non solo negli Usa, incendiando gli animi di tutte le donzelle attive per far valere il loro parere sulla scheda elettorale. Quello che sarà chiamato “emendamento Anthony”, detto così in sua memoria, sarà del 1920 e modificherà la Costituzione americana in modo da consentire alle lady di poter esprimere la loro preferenza elettorale. La beniamina di tale innovazione tuttavia non riuscirà ad assistere a tale epocale innovazione poiché passerà a miglior vita nel 1906, il 13 marzo, a Rochester. Morirà dopo aver trascorso buona parte della sua esistenza terrena ad impegnarsi per l’emancipazione femminile tenendo seminari e conferenze.

Nel 1869 la Anthony (nella foto, particolare), originaria di Adams, del 1820, aveva fondato una vera e propria organizzazione per promuovere la causa, l’Associazione nazionale per il suffragio delle donne e dalla fondazione fino al 1892 ne era stata vice presidente e poi ne era diventata numero uno. Nel Belpaese l’insegnamento della Anthony verrà ripreso con convinzione da Anna Maria Mozzoni, milanese, classe 1837, giornalista, che, nel 1877, presenterà al Parlamento del regno del neonato Stato unitario tricolore le sue rimostranze in merito alla concessione del voto alle signore.

Ovviamente senza ottenere alcun reale risultato, ma almeno desterà dal torpore l'opinione pubblica dello Stivale. L’anno successivo, 1878, rappresenterà l’Italia al congresso internazionale di Parigi per i diritti delle donne. E l’anno dopo, 1878, a Milano, fonderà la Lega promotrice degli interessi femminili. Tutto verrà realizzato proprio prendendo a spunto l’insegnamento preconizzato dalla Anthony.