i veleni nell'aria
Chieti, benzene e stirene dal rogo della megadiscarica
Le analisi Arta rivelano la presenza di composti aromatici nei fumi dell'incendio e non aldeidi cancerogene
CHIETI. Evidenziano composti aromatici (e non di aldeidi cancerogene come inizialmente diffuso), in prevalenza benzene, ma anche toluene e stirene (gli idrocarburi aromatici, che sono annoverati tra gli inquinanti classici di questa tipologia di incendi). Questi gli esiti delle prime analisi su aria e fumi condotte da Arta Abruzzo in relazione all'incendio della discarica abusiva andata a fuoco a Chieti nella notte del 27 giugno. Lo rende noto l'Agenzia regionale per l'ambiente Arta, dopo che ai sindaci di Chieti e Bucchianico aveva fornito la notizia più importante: e cioè che nei fumi che si sono sollevati dalla discarica non esiste la diossina clorurata, ovvero quella pericolosa, derivante dalla combusione della plastica tipo Pvc. La diossina di Seveso, tanto per essere chiari, quella che si sprigionò dall'Icmesa il 10 luglio del 1976.
«Per verificare la presenza di diossine sarà realizzato lo studio di ricaduta degli inquinanti al suolo, i cui risultati richiederanno qualche giorno di lavoro per la complessità dell'indagine. Superata l'emergenza saranno analizzati anche i terreni, che stando ad una prima ispezione visiva non dovrebbero essere stati interessati da una contaminazione significativa», fa sapere Arta.
Per quanto riguarda invece le acque di dilavamento derivanti dalle attività di spegnimento del fuoco, ricorrenti in questo tipo di eventi, non sono stati prelevati campioni in quanto i Vigili del Fuoco non hanno fatto ricorso a idranti per domare le fiamme. «Ulteriori analisi sono ancora in corso e gli esiti saranno comunicati tempestivamente appena disponibili». L'esito delle prime analisi era stato già comunicato ai sindaci di Chieti e Bucchianico, Umberto Di Primio e Gianluca De Leonardis, sui cui territori ricade la discarica.