Ortona, l’ultimo saluto a Letizia: «ciao mamma»
Ortona piange per la seconda volta: dopo quelli di Laura Pezzella si sono svolti i funerali della 47enne uccisa insieme all’amica dal marito Francesco Marfisi. La madre della vittima colta due volte da malore
ORTONA. Volano palloncini bianchi all’uscita della bara dalla chiesa di San Giuseppe. I figli di Letizia Primiterra li lasciano andare verso il cielo, in un viaggio senza ritorno, sotto una pioggia battente che accompagna la cerimonia funebre della quarantasettenne uccisa dal marito, Francesco Marfisi, con venti pugnalate. Centinaia di persone si sono riversate ieri mattina nella chiesa dove appena due giorni prima si erano tenute le esequie di Laura Pezzella, l'altra vittima di un giovedì Santo di orrore, massacrata dallo stesso Marfisi davanti agli occhi dei figli minorenni. Il dolore caratterizza i funerali di Primiterra, officiati da don Celestino Verna. Prima di arrivare in chiesa la salma si ferma nella casa di via Fiume, al civico 6, nel quartiere San Giuseppe. Qualche minuto di sosta davanti all'abitazione, con attimi di paura. È qui che la signora Lidia, mamma della compianta Letizia, nell'avvicinarsi alla bara per salutare la figlia, accusa un malore e cade a terra. Viene subito soccorsa e aiutata a rialzarsi, ma la sua sofferenza è enorme di fronte ad una tragedia simile. Riesce a stento a reggersi in piedi, tanto che prima di entrare in chiesa le sue gambe cedono di nuovo e si presenta un altro momento di difficoltà, nel corso del quale trova supporto nei familiari che sono accanto a lei.
Ai funerali ci sono i figli di Primiterra, Manuela, Jessica e Mirko, c'è il papà Iziano, ed anche l'amica Chiara T., che ospitava da qualche tempo la quarantasettenne nel suo appartamento di via Zara. Don Celestino durante la messa sottolinea come non ci sia «nessun peccato che non possa essere perdonato da Dio. Dobbiamo evitare la sofferenza, evitare l'ingiustizia e metterci nelle sue mani». Al termine della cerimonia poi aggiunge: «Le condoglianze migliori che possiamo fare sono quelle di non ricordarci di lei solo in questo momento, ma tenerla sempre nel nostro cuore con la preghiera». C'è spazio anche per un messaggio letto da una cugina di Letizia, che ricorda il loro rapporto, «un affetto profondo e silenzioso, ci legavano le nostre storie di famiglia, storie particolari che ci hanno unite». E continua: «Mi permetto di raccontare qualche pensiero che forse Letizia avrebbe voluto pronunciare oggi. Manuela, Jessica e Mirko, grazie per aver reso la mia vita perfetta, per avermi donato speranza, amore e amicizia. Sappiate che accompagnerò ogni vostro cammino», riferisce la cugina della 47enne, immaginando ciò che quest'ultima avrebbe voluto dire ai figli. Poi conclude con un suo pensiero, «che va a tutte quelle persone che non ti hanno conosciuta davvero. A loro rispondo che sei una donna che in tutti i suoi pazienti silenzi ha mostrato intelligenza, comprensione, discrezione ed eleganza d'animo. Sei dolce Letizia, e per rispettarti a loro rispondo come avresti fatto tu. Con il silenzio». È qui che scatta l'applauso, lo stesso che accompagna il volo dei palloncini in cielo all'uscita dalla chiesa. Su uno di questi campeggia la scritta «Ciao mamma».
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