Il Balletto di Roma giovedì all’Aquila col dramma “Otello”

L’AQUILA. «La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre», recita il terribile adagio shakespiriano in Otello, la tragedia del celeberrimo drammaturgo inglese che più...

L’AQUILA. «La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre», recita il terribile adagio shakespiriano in Otello, la tragedia del celeberrimo drammaturgo inglese che più di ogni altra ha infiammato l’immaginario occidentale con il suo crudele, dolente, tormentato smascheramento della debolezza fondamentale dell’essere umano, quella di essere innamorati.

Un capolavoro oggetto di innumeri interpretazioni che il coreografo Fabrizio Monteverde riporta in scena all’Aquila con “Otello”, giovedì prossimo, 13 dicembre, alle ore 21, presso l’Auditorium della scuola della Guardia di Finanza a Coppito. Lo spettacolo è prodotto dal “Consorzio Nazionale del Balletto di Roma”, che in Abruzzo si inserisce all’interno della stagione del Teatro Stabile, in collaborazione con Atam e amministrazione comunale dell’Aquila.

Prosegue dunque all’insegna di Shaskspeare l’intenso lavoro di rinnovamento dei classici al quale Monteverde ha dato avvio con “Giulietta e Romeo” - spettacolo che ha riscosso un notevolissimo successo di critica e pubblico con più di trecentocinquanta repliche e un totale di circa trecentomila spettatori – e che con Otello conferma il favore con il quale oggidì il pubblico accoglie siffatta tipologia di reinterpretazione artistica; all’insegna della bellezza virtuosistica delle musiche di Antonin Dvorak e con la partecipazione di Vincenzo Carpino, Claudia Vecchi, Placido Amante, Riccardo Occhilupo e Azzurra Schena, i complessi snodi psicologici che determinano le funeste dinamiche dei rapporti tra Otello, Desdemona e Cassio, saranno messi a nudo attraverso l’impietosa analisi della lotta eterna tra ragione e sentimento, tra detto e non detto, tra riconoscimento e agnizione di se stessi.

Ruolo principale all’interno della scena, il mare, o meglio un porto moderno che amplifica il meccanismo d’incontro-scontro tra i personaggi e sottolinea l’alterità nella quale il nero Otello vive, si dispera, gioisce e muore, porto come zona franca in cui le regole della ragione nulla possono contro la ferocia delle pulsioni primeve.

La lettura di Monteverde arriva dritta al cuore dell’enigma che da sempre costringe i lettori di William Shakespeare a interrogarsi sulle questioni che più ineriscono il nostro essere umani: il piacere, la gelosia, la menzogna, il delitto e il perdono, e lo fa grazie ad una lunga esperienza nel teatro e nella danza, iniziata nel 1976 presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, lavorando in seguito con maestri come Carlson, Sener, Roberta Garrison e Daniel Lewis, e proseguendo gli studi tra Roma e Parigi, dove nel 1984 si perfeziona in Danza Contemporanea.

Quando Fabrizio Monteverde rientra in Italia le sue innovative performances lo collocano presto tra i nuovi, importanti nomi della coreografia italiana, portando avanti collaborazioni di prestigio con il Balletto di Toscana grazie alla quale produce i suoi spettacoli più belli: “Tre Sorelle” di Cechov, “Pinocchio”, “La tempesta” e infine “Otello”.

Nel 1996 gli viene conferito il premio “Danza&Danza” quale migliore coreografo italiano. Sullo spettacolo “Otello” la critica Valentina Scocca ha scritto: «In scena una pluralità di “Otelli” e “Desdemone”: le coreografie di insieme tendono a lasciare in secondo piano le vicende della tragedia shakespeariana, focalizzandosi invece sull'aspetto delle relazioni umane, nello specifico indagando i sentimenti, come l’amore, la passione e la conflittualità, che caratterizzano il rapporto tra i due amanti. Nell'opera di Monteverdi non mancano scene in cui domina la retorica classica, dovuto all'eccessiva enfasi musicale, sulle note di Dvoràk, anche se in questa nuova lettura dell'Otello la danza continua ad affermare con forza e decisione il suo primato nel rivelare e dare voce agli impulsi dell’animo umano».

Per chi ama la danza e soprattutto i drammi di Shakespeare, uno spettacolo da non perdere quello di giovedì all’Aquila. Per informazioni sullo spettacolo telefonare al botteghino del Teatro Stabile d’Abruzzo in orario d’ufficio: 0862 .410956 o anche 348 .5247096 .

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