OMICIDIO ORLANDO
Pescara, Grieco: "Non volevo uccidere il pasticciere"
Il buttafuori 41enne, in carcere con l'accusa di omididio, sarà interrogato il 18 maggio: dopo essere rimasto in silenzio due volte ora vuole parlare
PESCARA. «Non volevo uccidere Orlando», continua a ripetere Giovanni Grieco rinchiuso nel carcere di Teramo dal 6 maggio dopo aver sferrato quattro coltellate al pasticciere di via Puccini. Passato un primo momento di stato confusionale l’ex buttafuori di 41 anni starebbe iniziando a riordinare le idee soprattutto in vista dell’interrogatorio chiesto dalla sua difesa rappresentata da Paolo Marino che è in programma lunedì 18 alle 9.30 nel carcere di Teramo quando Grieco incontrerà il pm Rosangela DI Stefano.
In quell’occasione, infatti, l’uomo arrestato per l’omicidio del pasticciere Giandomenico Orlando, morto a 67 anni, tenterà di dare un ragione al folle gesto, quello spiegato – fino a questo momento – con l’odio covato per anni per quella pasticceria considerata troppo rumorosa. Grieco, come sta ripetendo in carcere, non avrebbe voluto uccidere il pasticcere ma le sue frasi sono tutte da dimostrare.
Al momento, infatti, il 41enne è in carcere con l'accusa di omididio e, nella sua casa, gli uomini della Squadra Mobile guidati da Pierfrancesco Muriana hanno trovato diversi coltelli e armi oltre a sequestrare anche i telefonini e il computer. La procura, in questo momento, sta andando infatti a caccia della premeditazione, di un piano preparato dall’uomo nei giorni o nei mesi precedenti e sfociato, poi, con l’omicidio della mattina del 6 maggio quando Orlando esce dal laboratorio su via Buozzi, va a gettare la spazzatura e viene accoltellato da Grieco. Una tragedia che ha prostrato la famiglia che a partire dal 2013 aveva sporto denunce contro il buttafuori. Più volte, infatti, Alessio Orlando era stato aggredito dal buttafuori finendo anche all’ospedale. Lunedì, intanto, Grieco cercherà di dare la sua versione al magistrato. (p.au.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA