IL GIORNO DELL'ADDIO

Pescara, in centinaia ai funerali di Orlando. Il sacerdote: "Perdonate"

Il corteo funebre è partito davanti alla nota pasticceria, luogo dell'agguato che ha visto il 67enne vittima, e ha percorso, tra il silenzio e la commozione, le strade del centro, fino a raggiungere la chiesa di Sant'Andrea

PESCARA. Alcune centinaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio ai funerali di Giandomenico Orlando, il pasticciere 67enne ucciso a coltellate mercoledì mattina davanti al suo locale, nel centro di Pescara. Il corteo funebre è partito proprio davanti alla nota pasticceria, luogo dell'agguato, ed ha percorso, tra il silenzio e la commozione, le strade del centro, fino a raggiungere la chiesa di Sant'Andrea.

Presenti, tra gli altri, il sindaco e il vicesindaco di Pescara, Marco Alessandrini e Enzo Del Vecchio. Nella sua omelia padre Costante Baron ha invocato «la misericordia per il nostro fratello e per chi, purtroppo, ha fatto questo gesto inconsulto e inumano. Attenti che il nostro cuore sia capace di perdonare e che non venga attanagliato dalla violenza - ha aggiunto il sacerdote - non dobbiamo avere sentimenti di vendetta. Certamente tutti avete conosciuto Giandomenico - ha proseguito - e avete assaggiato i suoi dolci. Un lavoro, il suo, che in qualche modo addolcisce la vita. Lo avete conosciuto per tutto quello che ha operato. Avete conosciuto la sua bontà. Siamo qui per riconoscergli tutto questo e oggi, almeno per oggi, per dirgli un grazie sincero».

leggi anche: Pasticciere ucciso a Pescara, la madre di Grieco lanciò l'allarme: mio figlio violento ed esaltato La donna aveva un’idiosincrasia per quella pasticceria ma era stata anche lei, all’epoca della prima aggressione ad Alessio Orlando nel 2013, a riferire agli agenti i comportanti violenti del figlio descrivendolo come "pericoloso"

Al termine della funzione un lungo applauso ha accolto il feretro di Orlando. Per la morte del pasticciere, dopo l'agguato è finito in carcere il presunto omicida, Giovanni Grieco, 41 anni, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. All'origine del gesto, infatti, ci sarebbero vecchie ruggini condominiali. Per il sindaco Alessandrini «resta il senso di incredulità» per una «morte così assurda, così violenta e così ingiusta». Il vicesindaco invece ha auspicato una «forte riflessione su ciò che è stato fatto e su ciò che non è stato fatto» e sul perché l'omicida abbia «potuto essere lì in quel momento».