Pescara, omicidio Orlando, Vacca: ostruzionismo sull'interrogazione M5s

C'è preoccupazione da parte del deputato in relazione alle difficoltà di far arrivare le istanze dal ministro della Giustizia

PESCARA. «Gli uffici legislativi stanno cercando di bloccare la nostra interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia sul caso Grieco». Lo ha detto il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Gianluca Vacca.

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I parlamentari del Movimento 5 Stelle, in seguito all'omicidio del pasticciere pescarese Giandomenico Orlando, avevano annunciato di essere intenzionati a chiedere la verifica dell'operato della procura di Pescara, per sapere come sia stato possibile che le segnalazioni provenienti dalla questura, sulla pericolosità del presunto assassino di Orlando, Giovanni Grieco, siano state ignorate. «Stanno facendo ostruzionismo - ha rimarcato Vacca -. Dicono che gli atti non sono stati ancora pubblicati perché per verificare l'operato di una Procura occorrono motivi gravi, ma noi non ci fermeremo e alla fine non potranno opporsi».

«Sono molto soddisfatto, non è né più né meno di quello che doveva essere, perché non ho fatto nulla. Sono venuto al processo con la massima serenità e speravo che andasse così. Mi ha fatto piacere che la pm, che era partita con delle convinzioni opposte sulla base delle carte, abbia mutato il proprio convincimento in virtù della effettiva ricostruzione dei fatti». ha detto Volpe. «Il vigile Di Sabatino ha chiesto aiuto al collega Volpe, insieme al quale si è rivolto a Grippo, in virtù della sua duplice veste di ex superiore e avvocato - ha aggiunto la pm -. Non c'è prova che sia stato Volpe a divulgare la notizia e al limite può essere stato l'ex comandante Grippo, la cui posizione è stata però archiviata, a fare un cattivo uso delle informazioni».

Nel corso dell'udienza erano stati ascoltati sette testimoni, alcuni dei quali hanno messo in luce che la vicenda della multa al questore e della procedura relativa alla restituzione dell'auto rimossa, era di dominio pubblico già prima di finire sui giornali. «Era la barzelletta del comando - ha riferito un collega di Volpe -. Se ne parlava anche al bar».

Tra i testimoni, il vigile urbano Claudio Di Sabatino, ovvero l'agente che ha comminato la multa al questore. Di Sabatino ha ricostruito l'intera vicenda, spiegando di avere chiesto aiuto ai colleghi e successivamente a Grippo, dopo aver trovato nel proprio armadietto una fotocopia del registro delle multe, contenente alcune anomalie, tra le quali una firma a suo nome, che l'agente ha disconosciuto.

L'ex comandante della Polizia municipale di Pescara, Ernesto Grippo, ha confermato di avere incontrato Di Sabatino e Volpe e ha dichiarato di essere stato contattato da alcuni giornalisti abruzzesi: sollecitato dagli stessi, si sarebbe limitato a fornire delucidazioni in merito alle procedure. Sono stati ascoltati, infine, gli uomini del comando dei carabinieri di Pescara, che hanno raccolto la denuncia presentata in due tempi da Di Sabatino e preparata da Grippo. Al processo erano presenti diversi colleghi di Volpe e alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle, tra i quali il parlamentare Gianluca Vacca, che ha espresso solidarietà al vigile urbano finito sotto processo.