Studenti, duemila contagiati 400 nell’ultima settimana

1 Dicembre 2021

I dati che dimostrano l’impennata dei positivi nelle scuole dal primo giorno a oggi

Il virus corre sempre più veloce tra gli studenti e mette a rischio la didattica in presenza nelle scuole abruzzesi. Nell’ultima settimana in regione i minorenni contagiati (che in larga parte non possono essere ancora vaccinati) sono stati infatti 403, cioè un quinto di tutti i 1.958 casi registrati a partire dalla prima campanella dell’anno scolastico del 13 settembre.
La stessa tendenza la si vede anche a livello nazionale. Tanto che nei giorni scorsi una circolare ministeriale riproponeva la misura cautelativa della didattica a distanza con un solo caso di positività in classe. Ieri poi è arrivato il passo indietro del Governo (approfondimento nella pagine di Attualità). Nel frattempo, si è deciso di usare il pugno duro nei confronti del personale scolastico non vaccinato, estendo a sei mesi l’obbligo vaccinale che entrerà in vigore dal 15 dicembre. Non senza le proteste di alcune associazioni di categoria, che hanno deciso di impugnare il decreto.
LA MAPPA DEL CONTAGIO
Tra le province abruzzesi è quella di Chieti che fa registrare il record di contagi tra i minorenni nell’ultima settimana (128 casi). Mostrando anche il più rapido segnale di crescita: dal 24 al 30 novembre ha infatti contato quasi un terzo di tutti i 420 casi dal 13 settembre a oggi. Più della provincia di Teramo, che detiene ancora il record di contagi dall’inizio dell’anno scolastico (651), ma è solo al secondo posto nell’ultima settimana (119).
Tra le città sono invece Pescara e Montesilvano quelle con più casi in assoluto, ma è nella seconda che l’impennata è più vistosa negli ultimi giorni. Con 119 casi, infatti, Pescara ha il record di contagi tra i minorenni dal 13 settembre a oggi, davanti a Montesilvano con 102. Ma nella classifica dell’ultima settimana le posizioni si invertono con 32 casi contro 35.
Al terzo posto del contagio recente tra i minorenni c’è Lanciano, che mostra una crescita più rapida delle due città che la precedono: nell’ultima settimana 21 casi, cioè quasi la metà dei 44 dall’inizio dell’anno scolastico. Impennata più ripida la si vede solo in altri tre comuni più piccoli: Castel Frentano (9 casi nell’ultima settimana sul totale di 13 negli ultimi due mesi e mezzo), Corropoli (13 sul totale di 20) e Pianella (6 su l totale di 12). A Colonnella, dove il sindaco ha chiuso tutte le scuole per 8 giorni a causa dei tanti contagi, i minorenni positivi nell’ultima settimana sono stati 5 sul totale dei 24 dalla prima campanella.
Si mostra in controtendenza la provincia dell’Aquila che, insieme al suo capoluogo, fa registrare segnali di decrescita del contagio nelle scuole. Negli ultimi sette giorni, infatti, nella provincia si sono registrati solo 45 contagi tra i minorenni, meno delle metà delle altre. Mentre dal 13 settembre a oggi il totale è di 500. Merito anche della stessa città dell’Aquila, che nell’ultima settimana ha fatto registrare meno di 5 casi. Quasi la metà dei casi recenti dell’Aquilano sono della città di Sulmona, che si piazza al quarto posto sia per contagi tra i minorenni negli ultimi sette giorni (con 21 casi) sia dall’inizio dell’anno scolastico (con 99).
L’OBBLIGO VACCINALE
È anche per l’impennata dei contagi nelle scuole che è in arrivo l’obbligo vaccinale per il personale scolastico. Sarà in vigore dal 15 dicembre e varrà per sei mesi, come deciso nei giorni scorsi dal Governo. O almeno fino a quando non l’obbligo sarà sospeso da un giudice. Sul decreto pende infatti la spada di Damocle di un ricorso.
«Per noi rimane una disposizione illegittima e vessatoria», dice l’associazione di categoria Anief, «perché si rivolge contro solo una parte dei lavoratori che peraltro hanno risposto in altissimo numero alla vaccinazione. E anche inutile, considerando che la maggior parte degli alunni non ne sono forniti. Per questi motivi abbiamo deciso di ricorrere in tribunale contro gli atti attuativi dell’obbligo vaccinale con i legali di Anief: l’obiettivo del nostro ricorso è quello di sospendere per tutti i ricorrenti gli atti attuativi del provvedimento prima della metà di dicembre, quando il provvedimento diventerà attuativo per tutti i dipendenti della scuola».
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