PESCARA. Si acuisce la crisi del Pescara: ieri a Recanati quinta sconfitta (3-2) nelle ultime sei giornate, quarta consecutiva in trasferta. Secondo ko della gestione Bucaro (7 gol subiti in 3 partite) e posizioni nei play off sempre più lontane. A questo si aggiunge la questione dell'attaccante Sasanelli - agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per stalking - tutta da gestire sia dal punto di vista dell'impatto mediatico sia sotto l'aspetto psicologico sulla squadra.

Domenica 10 marzo l'occasione del riscato: allo stadio Adriatico Cornacchia (ore 18,30) c'è la Carrarese, attuale terza forza in classifica (con 12 punti di vantaggio sul Pescara) e apparsa in grande forma nella vittoria contro la capilista Cesena.

Una chance per Giovanni Bucaro nella strada del dopo-Zeman decisamente in salita e con la pressione aumentata. L'allenatore del Pescara ha detto dopo la sconfitta con la Recanatese: "Io faccio il mio lavoro, mi hanno chiesto se volessi proseguire il percorso poi noi allenatori siamo sempre in discussione. La società è libera di prendere tutte le decisioni che ritiene. Cerco di fare il meglio possibile".

L'allenatore biancazzurro, nonostante il ko, ha visto una partita diversa rispetto a quelle precedenti, insomma ci sarebbe stata una reazione: "Dopo la mia provocazione, la squadra ha provato a reagire. Ci sono riusciti ma non è bastato. Siamo stati un po’ leggeri. Siamo amareggiati, la sconfitta è pesante ma non è paragonabile rispetto alle altre. La squadra aveva vita e voglia". E sulla questione Sasanelli ha aggiunto: "Lo abbiamo saputo i dai media. Ci avevano detto che stava a casa perché non stava bene e noi l’abbiamo scoperto dai media. Speriamo chiarisca la sua posizione. È giusto prendere i fischi dai tifosi. Mi auguro che domenica la squadra riesca a vincere e a reagire”.