Giulianova, otto arresti per appalti e tangenti. In cella la dirigente Mastropietro
Custodia in carcere anche per il marito Stefano Di Filippo e per i due imprenditori giuliesi Scarafoni Ai domiciliari l’ex assessore Di Giacinto, Di Giambattista della “Patrimonio” e un funzionario Asl
GIULIANOVA. Le ultime intercettazioni impongono un ritmo incalzante alla complessa inchiesta su appalti e tangenti a Giulianova avviata ormai da mesi dai pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta. Ed è all’alba di ieri che scuote la città quando otto ordinanze di custodia cautelare ne segnano il primo epilogo.
In carcere finiscono Maria Angela Mastropietro, 60 anni, dirigente del settore lavori pubblici del Comune che dopo l’inchiesta era stata spostata nel settore finanziario dell’ente; il marito Stefano Di Filippo, 61 anni, imprenditore; i fratelli Andrea e Massimiliano Scarafoni, rispettivamente di 42 e 40 anni, imprenditori edili giuliesi. Ai domiciliari vanno il funzionario dell’Asl Carmine Zippilli; l’imprenditore ed ex assessore al Comune Nello Di Giacinto, 50 anni; l’attuale amministratore unico di Giulianova Patrimonio(società municipalizzata) Filippo Di Giambattista, 59 anni, e il 46enne di Isernia collaboratore della società di De Filippo Sergio Antonilli. Le accuse, tutto da dimostrare, sono pesanti: vanno dalla corruzione alla tentata concussione, dall’abuso d’ufficio alla falsità in atti pubblici e in materia di edilizia e urbanistica. Complessivamente, tra vecchi e nuovi iscritti, ci sono 25 indagati, in gran parte imprenditori ,tra cui Armando Di Eleuterio, presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori.
IL SISTEMA. Il perchè dell’inchiesta è in un amalgama di presunte aggiudicazioni pilotate in cambio di denaro e beni immobili. Pilotate, secondo la Procura, dalla Mastropietro. Dice il procuratore Antonio Guerriero: «Per diversi anni ha sistematicamente asservito la funzione pubblica esercitata e i propri poteri, in cambio di denaro e altre indebite utilità per sè e il proprio coniuge, agli interessi privati di svariati soggetti . Dagli approfondimenti è emerso che le plurime e gravi condotte di corruzione, tentata concussione e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità sono state poste in essere mediante richieste di denaro o di intestazione di beni immobili in favore di se stessa e del coniuge; in altri casi mediante richieste di consulenze, fittizie o comunque sovrafatturate, in favore del coniuge». Il punto nevralgico: per l’accusa aggiudicazioni pilotate in cambio soprattutto di consulenze al marito e alla sua società. Lungo l’elenco delle opere che, secondo i magistrati, sarebbero finite nel meccanismo di aggiudicazioni e affidamenti diretti sospetti: dai lavori messa in sicurezza antisismica di varie scuole a quelli di ristrutturazione di impianti sportivi per finire ad una recente lottizzazione. Un sistema, quello ipotizzato, portato allo scoperto dalle indagini del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Finanza guidato dal colonnello Paolo Balzano.
IL FUNZIONARIO ASL. E tra un’intercettazione e l’altra pm e Fiamme Gialle sono finiti a Carmine Zippilli funzionario dell’ufficio tecnico dell’Asl. La Procura sostiene che in cambio dell'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sua abitazione avrebbe firmato l'autorizzazione all'avanzamento dei lavori di messa in sicurezza del vecchio ospedaletto in corso Porta Romana a favore degli imprenditori Scarafoni: gli iniziali 90mila euro necessari sarebbero diventati 215mila con un danno di 125mila euro per l’ente pubblico. Soldi per cui la Procura ha chiesto ed ottenuto il sequestro, mentre per Zippilli la Asl ha annunciato la sospensione dal servizio.
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