Coninuano le iniziative per ricordare il terremoto aquilano. Tra le più creative, oltre il fotoraffronto realizzato da Federico Deidda per il Centro, spicca quella del fotografo Paolo Porto, già vincitore del World press photo
In città grande partecipazione di giovani alle cerimonie per ricordare le 309 vittime del terremoto. Nuovo saluto del pontefice alla preghiera dell’Angelus
by Marianna Gianforte, Fabio Iuliano, Giuseppe Boi, Andrea Magrini, Silvio Falciatori - graphic design by Paola Cipriani – photographs by Federico Deidda - translations by Sabrina Dei Nobili, Giuliano Di Tanna
The faces are the same. The time has aged but not changed them. Some of those places, however, no longer exist. They have not been overwhelmed by the signs of the time, but rather by the catastrophe that on April 6th 2009 has changed the history of L’Aquila. What did the capital of Abruzzo look like before the earthquake? How is it today? During previous anniversaries of the earthquake, il Centro has made, on its website, a photo-comparison of symbolic places still not rebuilt. Now, after 5 years we change perspective, looking into the lives of people of a town that mourns 309 victims of the earthquake. We asked 55 people to seek a picture taken before the tragedy. And we captured a new one in the same place. The result is a photo-comparison, which also became an exhibition at Casa Onna (L’Aquila). Images from a happy past turned into a present marked by rubbles and shorings. A photographic journey enriched by the stories of those who have agreed to share a part of their existence: grief and hope, fear and joy, life and death, in a fragment of life that is now history (Go to the italian version) Each photo is a twofold: drag like a curtain the arrows left or right to move go through the images taken before and five years after the earthquake. Under the shots you can found the story of the characters in this gallery.
a cura di Marianna Gianforte, Fabio Iuliano, Giuseppe Boi, Andrea Magrini, Silvio Falciatori - progetto grafico Paola Cipriani - foto Federico Deidda
I volti sono gli stessi. Il trascorrere degli anni li ha invecchiati ma non cambiati. I luoghi, invece, non ci sono più. Non sono stati travolti dal tempo che passa, ma dalla catastrofe che il 6 aprile del 2009 ha cambiato la storia dell’Aquila. Come era il capoluogo abruzzese prima del terremoto? Come è oggi? Il Centro nei precedenti anniversari del sisma ha realizzato sul web un foto-raffronto nei luoghi simbolo ancora non ricostruiti. A 5 anni dal sisma ampliamo la prospettiva alle persone che vivono la città martoriata dal ricordo delle 309 vittime. Abbiamo chiesto a 55 persone di cercare una foto scattata prima della tragedia. E le abbiamo immortalate nello stesso luogo. Il risultato è un foto-raffronto, diventato anche una mostra allestita a Casa Onna fino all’8 aprile, tra un passato felice e un presente segnato da macerie e puntellamenti. Un viaggio fotografico arricchito dalle storie di chi ha accettato di mettere a nudo una parte della propria esistenza: il dolore e la speranza, la paura e la gioia, la vita e la morte in uno spaccato di vita che è storia (Go to the english version) Ogni foto è doppia: spostando con il mouse le freccette al centro potete navigare nelle immagini scattate prima e cinque anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Sotto gli scatti trovate la storia dei protagonisti di questa gallery Lettera ai miei figlidi Giustino Parisse | IL RICORDO La quinta marcia della memoria | VIDEO Fiaccole | Rintocchi | FOTO Il corteo | I volti Il memoriale | I giorni della tragedia | Dal 6 aprile a oggi | La ricostruzione e le inchieste | Il primo anniversario | Il secondo | Il terzo | Il quarto
A un mese dal quinto anniversario del sisma il Centro chiede ai lettori di raccontare le proprie storie, inviare i propri video e foto, sul sisma che ha cambiato il volto del capoluogo