Cgil e Cisl: subito la riforma dei consorzi

18 Giugno 2012

I sindacati a Chiodi: lo stallo contribuisce alla paralisi dello sviluppo industriale della regione

PESCARA. «I consorzi industriali sono in stallo e intanto la riforma non arriva». Cgil e Cisl sollecitano la Regione ad affrettare i tempi della riforma che prevede la liquidazione dei consrzi delle aree industriali abruzzesi e la creazione di un solo organismo per fornire i servizi alle imprese.

«La riforma dei consorzi industriali, nonostante le sue criticità, è un obiettivo strategico ineludibile», sostengono in un documento comune Carmine Ranieri e Ludovico Campitelli della Cgil e Vincenzo Traniello e Giuseppe Sciubba della Cisl, «ma per il ritardo del percorso riformatore, vive una situazione di stallo che si ripercuote negativamente sulle sue attività, in particolare nell’erogazione dei servizi all’aziende e all’istituzioni».

I due sindacati ritengono che il primo ostacolo da rimuovere è il blocco delle attività dei consorzi che, spiegano, «oltre a produrre disservizi o lacunose erogazione degli stessi, crea forti diseconomie gestionali».

Cgil e Cisl chiedono al presidente della Regione, Gianni Chiodi, e all’assessore alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, di «rimuovere tutti quegli ostacoli che inibiscono le attività dei consorzi creando un danno all’economia dei territori di competenza».

I sindacati auspicano «una deroga, che consenta ai commissari, sino alla fine del loro mandato, di assumere decisioni proprie dell’ente pubblico economico senza rinviarle ulteriormente e, nel contempo, assicurare le manutenzioni di importanti e strategici impianti tecnologici rispetto a quanto inibisce la legge di riforma per l’assunzione a tempo determinato di operai e addetti a funzionamento delle strutture».

«La situazione di precarietà che si vive all’interno dei consorzi industriali», spiegano i sindacati, «rischia di far regredire un equilibrio economico che alcune strutture consortili hanno mantenuto con fatica attraverso uno sviluppo dell’attività dei servizi alle aziende».

L’auspicio dei sindacati è che la riforma dei consorzi «contribuisca a far decollare un vero laboratorio di programmazione per il rilancio dello sviluppo industriale e che non assuma la connotazione di una liquidazione delle esperienza passate, ma che recuperi tutto ciò che gli enti consortili di positivo hanno prodotto e continuano a produrre».

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