ABRUZZO
Il Consorzio di Tutela Vini propone interventi straordinari
I vitivinicoltori chiedono alla Regione una legge che tuteli la produzione e quindi il mercato
ABRUZZO. Per la vendemmia 2022 blocage e blocco delle rivendicazioni dei vigneti per evitare squilibri di mercato. E' quanto chiedono i produttori di vino alla Regione all'indomani dell'assemblea del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo, che si è svolta ieri sera ad Ortona.
L'assemblea ha approvato la proposta di attivare dell’art.39 (comma 3 e comma 4) della legge 238 del 2016 per chiedere alla Regione di introdurre misure per gestire le produzioni e poter superare gli squilibri congiunturali di mercato e affrontare al meglio la prossima vendemmia.
I vitivinicoltori ritengono necessario disciplinare l’iscrizione dei nuovi vigneti nello schedario per poter rivendicare la Doc Montepulciano d’Abruzzo e l’Igt Pecorino e, allo stesso tempo, attuare sistemi di regolamentazione della raccolta dell’uva e dello stoccaggio dei vini in modo da gestire i volumi di prodotto disponibili.
In particolare il Consozio di tutela chiede il blocage del 20% di Montepulciano d’Abruzzo doc rivendicato nell’annata 2022, ad eccezione del vino biologico. Con il blocage si regola l'offerta attraverso una riduzione temporanea del prodotto di annata da immettere sul mercato in modo da non comprometterne le quotazioni.
Gli ettari interessati in tutte le aree viticole abruzzesi sono circa 18 mila. Nella proposta - che sarà presentata nei prossimi giorni in Regione che dovrà emanare il relativo provvedimento entro fine mese - saranno esonerate dal bloccaggio le cantine che imbottigliano tutta la loro produzione.
Il presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi spiega che le misure presentate ieri agli associati sono frutto di «un’attenta analisi, elaborata dal nostro comitato tecnico, dell’attuale andamento delle Denominazioni tutelate e dei possibili scenari dei prossimi anni nel mondo del vino, che ci impongono di intervenire al più presto affinchè il rapporto tra domanda e offerta sia più equilibrato.
Sono misure volte a consolidare il valore delle nostre Denominazioni ed il loro posizionamento sul mercato, a beneficio dei produttori e di tutto il territorio regionale.
In questo momento così delicato per l’economia mondiale vogliamo dunque introdurre sistemi di regolamentazione del mercato finora mai attuati e che chiediamo da tempo riportando l’attenzione sul ruolo strategico della viticoltura abruzzese che è un tassello fondamentale dell’economia regionale e sinonimo di prodotti che sono portabandiera del made in Italy nel mondo.
La situazione è molto difficile e il Consorzio vuole supportare la filiera salvaguardando il valore del grande lavoro delle nostre aziende agricole».