In fuga il clan di Elvis il ricercato

I Levakovic abbandonano la casa di Alba. L’abitazione è vuota. E’ rimasta la donna delle pulizie

ALBA ADRIATICA. Nella grande casa rosa di via Bafile (nella foto) non c’è più nessuno. «Andati via, fuggiti» ripete la donna romena che raccoglie i pezzi di vetro delle finestre prese a sassate. Ci abitava la famiglia di Elvis Levakovic, il ricercato.

Ora le porte sono aperte, il cancelletto è spalancato e qualche passante grida: «Devono sparire». In via Bafile mercoledì sera più di cinquecento persone hanno incendiato auto e lanciato sassi per chiedere giustizia dopo la morte di Emanuele Fadani. E ieri sera tanti altri sono tornati a protestare nuovamente davanti all’abitazione.

Ad Alba non ci sono campi nomadi. I rom, circa un centinaio, abitano in centro, a pochi metri dal municipio, nelle vie che si srotolano tra la stazione e piazza IV Novembre. In via Bafile abitano i Levakovic, di origini slave, ma ormai da decenni sul territorio italiano. Nella casa all’incrocio con via Bafile e via Roma abita la famiglia di Elvis, il ricercato, il giovane che nella notte tra martedì e mercoledì ha colpito a morte l’imprenditore.

Dopo l’assalto di mercoledì sera la famiglia è andata via, molto probabilmente ha cercato un riparo da familiari e conoscenti, lontano da Alba Adriatica. Così i vicini raccontano: «Mercoledì sera è successo di tutto. Hanno lanciato sassi e incendiato la macchina del padre di Elvis. Stamattina in casa non c’era più nessuno. Sono scappati, andati via».

E tra i rom con il passare delle ore si sparge la voce che gli occupanti della casa hanno scelto di andare via, di trovare ospitalità a casa di altri familiari. «Sperando che questa situazione passi subito», dicono i rom, «e che quello che è successo mercoledì sera non debba più succedere».